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Fascia obliqua

Sembrava il 26 maggio del '49, da una parte i granata del Torino dall'altra le maglie con la fascia trasversale del River Plate

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Sembrava il 26 maggio del '49, da una parte i granata del Torino dall'altra le maglie con la fascia trasversale del River Plate. Dentro quelle casacche c'è la storia del football, la divisa celebrativa del Toro è dedicata alla memoria di una tragedia, «La Maquina» argentina venne in Italia per curare le ferite profonde di una squadra, di una città, di un intero Paese. Fu Luigi Liberti, originario ligure e presidente del

River, a voler portare i suoi calciatori in Italia, l'incasso della partita sarebbe andato a favore dei parenti dei caduti di Superga, l'atto fu encomiabile, il River venne ricevuto dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, fu istituito un comitato d'onore per la raccolta dei fondi, Giulio Andreotti ne era il presidente. Finì 2 a 2 e l'ultimo gol fu realizzato da Alfredo Di Stefano. Il Torino Simbolo contava su calciatori di quasi tutte le squadre di serie A, Boniperti vestì la maglia granata, così Nordahl, Sentimenti IV, Annovazzi, Nyers, il River Plate firmò un patto di «eterna amistad» e molte squadre italiane

decisero, per riconoscenza, di indossare, come seconda divisa di gioco, la maglia con la fascia obliqua, dunque il Bologna, come venerdì sera, l'Inter, l'Atalanta, la Roma, il Genoa.

Quel mese di maggio non è mai finito, grazie alla squadra del «fiume d'argento».

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