Calcio

"Iniezioni, liquidi rossi e pasticche". Raducioiu attacca di nuovo il calcio italiano

Florin Raducioiu è tornato a gettare ombre sul calcio italiano degli anni 90: "Io ho 53 anni e sto bene. In Romania, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania non ho mai preso sostanze, solo in Italia si prendevano quelle cose"

"Iniezioni, liquidi rossi e pasticche". Raducioiu attacca ancora il calcio italiano

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"Iniezioni, liquidi rossi e pasticche". Raducioiu attacca ancora il calcio italiano

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L'ex calciatore rumeno Florin Raducioiu, 53 anni, che in Italia ha vestito le maglie di Bari, Verona, Brescia e Milan, è tornato a gettare ombre sul calcio italiano in una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo As: "Nel Brescia ci facevano iniezioni, nel Milan ci davano pasticche. Con tante morti premature, come quella di Vialli, si è spaventati. Io quello che posso dire è che al Brescia a ogni partita ci facevano iniezioni di un liquido rosso, sembrava sangue. Parlai col dottore e mi disse che era una vitamina che faceva in modo tale che il muscolo non si stancasse facilmente. Era normale prendere questo tipo di cose. Nel Milan ricordo che prendevamo anche delle pasticche", le parole dell'ex calciatore rumeno che faranno sicuramente discutere.

Raducioiu ha poi svelato di essere spaventato dalle tante morti premature avvenute nel mondo del calcio tra cui quella di Gianluca Vialli: "Vi facevano controlli antidoping? "Sì, erano con l’urina. Tutte queste domande nascono dalla morte di Vialli e di altri giocatori. La cosa ha fatto sì che iniziassero a fare domande su ciò che ci davano allora. Magari è stata solo una fatalità, o magari sono stati accelerati dei processi derivati da quei prodotti". Infine, un'altra stoccata al calcio italiano di quel tempo: "Io ho 53 anni e sto bene. In Romania, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania non ho mai preso sostanze, solo in Italia si prendevano quelle cose. Negli altri Paesi ti davano medicine solo quando eri raffreddato".

Un attacco frontale

Il rumeno, che di ruolo faceva l'attaccante, aveva già parlato in questi termini nel gennaio del 2023 qualche giorno dopo la scomparsa di Gianluca Vialli. "Facevo flebo con un liquido rosa. Lo ammetto, ho preso anche delle medicine. Ora chiamerò il medico che ci seguiva a Brescia per capire di più. Per sapere che medicine ho preso a Milano, Brescia e Verona", le dichiarazioni choc dell'ex giocatore rumeno ai microfoni di Sport Report su Orange Sport.

E ancora: "Non sapevamo che cosa stavamo prendendo. Ci è sempre stato detto che si trattava di vitamine, di glucosio. Per tutto il tempo facevamo flebo con questo liquido rosa, alla vigilia delle partite. Lo ricordo perfettamente. A Milano prendevamo altre cose, pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli, c'era anche Gică Popescu. Dobbiamo chiederci perché si verificano queste morti premature".

Queste ulteriori dichiarazioni non fanno altro che gettare nuove ombre sul calcio italiano e sono di sicuro destinate a far discutere.


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