Calcio

Inter, così (forse) puoi fermare Haaland

L'alieno norvegese, 52 gol in altrettante partite in stagione, sembra inarrestabile. Impensabile arginarlo con una marcatura a uomo, serve un lavoro di gruppo

Inter, così (forse) puoi fermare Haaland

Ascolta ora: "Inter, così (forse) puoi fermare Haaland"

Inter, così (forse) puoi fermare Haaland

00:00 / 00:00
100 %

Cinquantadue centri in altrettante gare stagionali. Un gol a partita. E la sensazione, disarmante e pervasiva, che quello lì possa segnarti in qualunque modo pensabile. Erling Braut Haaland è un re nordico in cerca della corona più preziosa. Per arraffarla, di certo, proverà a fendere la retroguardia interista in ogni modo possibile. Forte con entrambi i piedi, imperioso di testa, spiazzante per la sua capacità di agganciare palloni interlocutori e trasformarli in colate aurifere. Il Manchester City è un giacimento di talenti, ma forse è il suo quello che più di tutti preoccupa Simone Inzaghi. Come lo fermi uno che ha vaporizzato ogni record di segnature in Premier League e in Champions? Davvero puoi pensare di addomesticarlo?

Domanda da tonnellate di milioni di euro. Impensabile giocarsela con una marcatura a uomo: gigantesco e rapidissimo, Haaland trangugerebbe il centrale di turno. Per arginarlo esistono forse altre vie e il tecnico nerazzurro sta stressando il concetto in questi ultimi scampoli che dividono l'Inter dalla finale. La prima strategia da mettere in campo è preventiva: filtrare e sporcare ogni traiettoria indirizzata verso il centravanti dalla fluente chioma bionda. Per concretizzarla, risulterà determinante l'apporto di Barella e del mediano al suo fianco, più Calhanoglu che Brozovic al momento. Un po' quello - con le dovute differenze - che Sir Alex Ferguson aveva tentato di allestire nella finale Champions persa dal suo Man Utd contro il Barcellona di Messi. Poi però, quando la squadra avversaria deborda fenomeni, il pallone arriva comunque.

E qui scatta la fase due. Contendere la sfera a Haaland non può essere una questione che riguarda soltanto il blocco dei tre centrali. I centrocampisti dovranno sacrificarsi a turno per disturbarne il controllo e la corsa, senza commettere fallo. Un centrale dovrà uscire su di lui per non farlo girare, mentre un altro dovrebbe accorciare nel caso - per nulla peregrino - che Erling sfondi i blocchi. Nel frattempo Dumfries e Dimarco avranno il compito di tenere impegnate le fasce per tutto il tempo possibile, così da limitare al massimo le sortite aeree della punta. Certo, comunque tiri la coperta rischia di rimanere corta. Perché fare densità intorno al disumano norvegese significa aprire spazi per i De Bruyne, i Bernardo Silva, i Grealish e tutto il resto della letale combriccola di Pep.

Poi ci sarebbe pure la "variabile Ben Godfrey". Il difensore dell'Everton era salito alla ribalta dei tabloid, lo scorso 31 dicembre, per via della sua asfissiante marcatura su Haaland. Lo aveva seguito ovunque, pure in bagno. E aveva mitragliato trashtalking per tutto il tempo, finendo per innervosire eccessivamente Erling, che comunque alla fine aveva segnato. La carta della provocazione psicologica, da Materazzi in poi, non è una novità. L'uomo contro uomo però rischia di tradursi in harakiri contro una macchina da gol di questa portata.

Un'altra chiave di lettura è quella recentemente offerta da Jaap Stam, granitico ex di Man Utd, Lazio e Milan. Per lui difendere alti sarebbe fondamentale: «Devi essere molto aggressivo. Quando gli avversari hanno la palla devi andare avanti e giocare nella metà campo del City, devi assicurarti che qualcuno sia sempre molto stretto su Haaland, cercando di tenerlo fuori dal gioco, soprattutto quando perdi palla. Lui non deve riuscire a prenderla».

Dinamica che inverte i paradigmi: aspettarlo meno, aggredirlo di più. Il rischio connesso è quello di patire sanguinose imbucate, se a lui riesce la sponda sul centrocampista che viene a rimorchio. L'ultima eventualità è anche quella che pare meno praticabile. Si appoggia sul vecchio concetto che se la palla ce l'hai te è già difendersi.

Vaticinare un possesso esasperato da parte del City non sembra però per nulla intricato.

Commenti