Calcio

Inter, le dieci tappe chiave della vittoria

Ripercorriamo le dieci partite chiave della stagione perfetta che ha garantito all'Inter di Simone Inzaghi lo scudetto della doppia stella, dal trionfo nel derby alla rimonta di Roma fino al 4-0 con l'Atalanta

Inter, le dieci tappe chiave della vittoria
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Guardandosi indietro, l’apoteosi della banda Inzaghi e lo scudetto dell’agognata seconda stella sembravano già scritti ma il cammino dell’Inter non è stato privo di insidie. Nel corso di questa stagione, i nerazzurri hanno piegato la resistenza delle rivali una alla volta, costruendo passo dopo passo il vantaggio incolmabile che ha chiuso i conti. Ripercorriamo insieme le dieci partite chiave che hanno garantito alla Beneamata questo meritato trionfo.

Inter-Fiorentina 4-0 (3/9)

Dopo un inizio di stagione tutto sommato tranquillo, l’arrivo della Viola a San Siro era la prima sfida davvero complicata per l’Inter, con la testa già al derby dopo la pausa nazionali. Già dai primi minuti si intuisce la feroce determinazione dei nerazzurri di sbranare l’avversario ma, dopo il gol di Thuram, le tante occasioni si infrangono sulla difesa toscana.

E qui si nota una caratteristica che avrebbe fatto la differenza alla lunga: la tenacia di questa Inter, che poi dilaga una volta segnato il 2-0 nella ripresa. Il segnale alle rivali è chiarissimo: facciamo sul serio.

Inter-Milan 5-1 (16/9)

Bastano 5 minuti e la tigna di Thuram per capire che il furore agonistico è sempre vivo. La girata di Mkhitaryan è solo l’avvio di un assedio:quando il Milan se la gioca viene impallinato in ripartenza da un Thuram micidiale ma l’Inter non chiude subito la partita.

Il gol nella ripresa di Leao sembra l’inizio della rimonta ma è un fuoco di paglia: la doppietta di Mkhitaryan, il rigore dell’ex Calhanoglu e la zampata del nuovo entrato Frattesi segnano una delle sconfitte più pesanti della storia recente dei rossoneri. Parecchi interisti hanno iniziato qui a capire che sarebbe stata la stagione giusta.

Atalanta-Inter 1-2 (4/11)

Sentire sul collo il fiato della Juventus e dover affrontare una squadra rognosa come l’Atalanta del Gasp non è il massimo. L’infortunio di Pavard sembrava dipingere una serata complicata ma l’ennesimo rigore del cecchino Calhanoglu rimette in carreggiata l’Inter.

I nerazzurri rientrano in campo col piglio giusto e sembrano chiudere i conti con il golazo di Lautaro Martinez ma l’Atalanta trova subito l’1-2 con Scamacca, E qui l’Inter dimostra di sapere anche soffrire, reggere l’impatto e colpire in ripartenza, sfiorando più volte il terzo gol. Una vittoria pesante specialmente dal punto di vista mentale.

Juventus-Inter 1-1 (26/11)

Parlare di match point a novembre è forse assurdo ma la sensazione di molti era che sarebbe stato l’incontro dell’Allianz Stadium a dare il tono alla fase centrale della stagione. La lotta punto a punto tra le due rivali storiche si sarebbe decisa nel derby d’Italia. Il primo tempo è equilibrato ma quando Chiesa fornisce a Vlahovic il gol del vantaggio molti temono che la Juve possa dilagare.

Niente del genere: basta una ripartenza e ci pensa il Toro a pareggiare i conti su assist di Thuram, che ha superato l’ostico Bremer. Dopo aver fatto la partita, l’Inter non ha la cattiveria di assestare la zampata vincente, chiudendo con un pareggio che lascia ancora vive le speranze dei bianconeri.

Napoli-Inter 0-3 (3/12)

Vista la vittoria della Juve a Monza, l’Inter arriva al Maradona con una pressione enorme sulle spalle, dovendo giocarsela proprio coi campioni d’Italia in carica. Il Napoli di Mazzarri parte bene e mette alle corde i nerazzurri, che reggono in maniera ordinata anche quando l’ex Politano colpisce la traversa.

Quando i partenopei tirano il fiato, ecco la staffilata di Calhanoglu che però non chiude i conti. Serve un ottimo Sommer per negare il gol a Kvaratskhelia nella ripresa fino allo slalom di Barella che affossa il Napoli. Il gol di Thuram è solo la ciliegina sulla torta.

Lazio-Inter 0-2 (17/12)

Il pareggio della Juventus a Genova offre alla banda Inzaghi un’occasione ghiotta per allungare nei confronti della rivale. Doverlo fare, però, all’Olimpico contro la Lazio non sarebbe stato affatto semplice. Il primo tempo dell’undici di Sarri è convincente fino al retropassaggio suicida di Marusic che apparecchia un gol facile facile a Lautaro Martinez.

Le Aquile non ci stanno e sfiorano il pari con Rovella ma non è serata. Ennesimo contropiede ed arriva il 2-0 di Thuram che fa sbandare i capitolini: senza i miracoli di Provedel il punteggio sarebbe potuto essere ancora più rotondo. Ora che la Juve è a meno quattro, si può finalmente respirare.

Monza-Inter 1-5 (13/1)

L’inizio del girone di ritorno su un campo mai semplice come l’ex Brianteo sembrava l’occasione giusta per rinfocolare le speranze delle inseguitrici. L’Inter scende in campo con il piglio giusto e passa subito. Il rigore di Calhanoglu viene doppiato dal gol in ripartenza di Lautaro ma la gara non è affatto chiusa.

Il Monza tiene ed è sempre pericoloso ma deve alzare bandiera bianca sul raddoppio del turco. Il rigore di Pessina non è che un episodio prima del finale che vede l’Inter dilagare con il rigore di Lautaro e il gol in contropiede di Thuram. L’Inter vince, convince e si diverte: la Juve è avvertita.

Inter-Juventus 1-0 (4/2)

Dopo il pari ad Empoli, le ultime speranze di rimonta della Juventus si giocano tutte nel ritorno del derby d’Italia a San Siro, vista la partita con l’Atalanta da recuperare. L’Inter fatica un po’ a superare la difesa bianconera, tirando poco nei primi 20 minuti fino all’intervento clamoroso di Bremer che toglie un gol fatto a Thuram.

Quando Vlahovic cestina un’ottima occasione in contropiede è solo il preludio all’azione rocambolesca che vale l’autogol di Gatti. Da qui in avanti l’Inter sfiora più volte il raddoppio, col palo di Calhanoglu e un paio di miracoli di Szczesny ma, alla fine, porta a casa tre punti decisivi. Il campionato, più o meno, finisce qui.

Roma-Inter 2-4 (10/2)

Dover far seguire alla vittoria sulla Juve la trasferta all’Olimpico contro una Roma rivitalizzata dall’arrivo di De Rossi avrebbe potuto complicare molto la corsa scudetto. Il miracolo di Sommer su El Shaarawy ed il vantaggio di Acerbi sembrano far presagire una serata tranquilla ma le cose non andranno affatto così. Mancini ed El Shaarawy ribaltano tutto in pochi minuti prima dell’intervallo.

Al rientro dagli spogliatoi, invece di sbandare, l’Inter trova subito il pari con Thuram per poi passare in vantaggio con l’autorete di Angelino. Quando Sommer toglie all’ex Lukaku il pallone del pari è tutto chiaro: questa Inter è inarrestabile. Il gol in contropiede di Bastoni nel recupero rende solo più rotondo il risultato. Gioco, set, partita.

Inter-Atalanta 4-0 (28/2)

Le residue speranze delle rivali dell’Inter si aggrappavano tutte a quell’asterisco, la partita casalinga con una delle squadre più in forma del momento, l’Atalanta. Una sconfitta avrebbe potuto tenere vive le speranze di Milan e Juve, considerato che i nerazzurri sembravano avere la testa al ritorno degli ottavi di Champions. Quando il vantaggio della Dea viene annullato per il tocco di mano di Miranchuk, l’Inter si scatena, passando in vantaggio con Darmian.

Le occasioni fioccano in pochi minuti, fino al raddoppio di Lautaro che sembra chiudere i conti. Le speranze residue evaporano quando sull’errore dal dischetto del Toro irrompe Dimarco per il 3-0.

C’è pure spazio per il poker di Frattesi ma il segnale è chiaro: matematica a parte, l’Inter è già campione.

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