Calcio

"Non possiamo restare ancorati al passato". La sentenza di Pioli su San Siro

Anche il tecnico rossonero si è espresso sulla questione San Siro, confermando la linea societaria. Intanto in casa rossonera spunta l'idea San Donato Milanese

"Non possiamo restare ancorati al passato". La sentenza di Pioli su San Siro

Il Milan di Stefano Pioli riprende la corsa Champions dopo l'esaltante 4-0 rifilato al Napoli capolista al San Paolo. I rossoneri ospitano l'Empoli: l'anticipo in programma venerdì alle 21 sarà l'ultimo match prima dell'andata dei quarti proprio contro gli azzurri.

Nella consueta conferenza stampa della vigilia, Pioli parte da un messaggio rivolto a Silvio Berlusconi, in queste ore ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano: "Siamo tutti preoccupati anche se non abbiamo notizie precise. Ci stringiamo intorno a lui e speriamo che possa riprendersi e possa tornare allo stadio a vedere il Milan".

Per il match di domani sera sono previsti alcuni cambi nell'undici di partenza: "La formazione sarà la migliore possibile secondo le mie idee. Poi si giocano tante partite, quindi sicuramente qualche cambiamento ci sarà. Brahim Diaz ha fatto due allenamenti a parte, ma è a disposizione. Sul centro-destra ha fatto molto bene, può essere un'arma in più. È un giocatore molto importante per noi. Dobbiamo affrontare le 10 gare che rimangano come se fosse da dentro o fuori: dobbiamo dare il massimo".

Sul tema razzismo, dopo la vicenda Lukaku, Pioli la pensa così: "Posso dire che è un grande dispiacere. Ho tanti amici che vanno allo stadio con rispetto, ma mi dispiace moltissimo perché il calcio e lo sport vanno vissuti con spirito diverso. Se certe situazioni continuano dovremo prendere dei provvedimenti".

La questione stadio

Il tecnico rossonero è intervenuto anche sul discorso stadio, tema da tempo al centro del dibattito all'interno della società rossonera: "San Siro ha fatto la storia del calcio italiano e del Milan. Ma non possiamo rimanere ancorati al passato se vogliamo migliorare il nostro futuro. All'estero sono migliorate le situazioni perché hanno affrontato queste dinamiche con tempismo e modernità".

Dichiarazioni che riprendono quelle pronunciate dal presidente Paolo Scaroni, al M&A Summit organizzato dal Sole 24 Ore: "Perché non si può ristrutturare San Siro? Non è la Scala del Calcio, ma è una cosa vecchia e obsoleta. Avete mai visto gli stadi moderni? Vi spiego perché non si può ristrutturare San Siro: Milan e Inter giocano tante partite, come si fa a fare mega lavori di ristrutturazione in uno stadio in cui ogni 3-4 giorni entrano almeno 50mila persone?! Poi, purtroppo, vicino a Milano non c'è un impianto in cui poter giocare nel periodo necessario ai lavori. Non possiamo, quindi, ristrutturare San Siro e intorno a questo c'è un dibattito che continua anche oggi e io lo trovo incredibile. Se superassimo questa fase si potrebbe entrare nel mondo del fare".

L'idea San Donato

Intanto in casa Milan sta prendendo corpo l'ipotesidi costruire il nuovo stadio a San Donato Milanese. Il sindaco del comune in provincia di Milano, Francesco Squeri, si è espresso in questo modo in riferimento all'area individuata dai dirigenti del Milan: "L'ipotesi nasce non più tardi di una decina di giorni fa, prima non avevamo avuto alcun contatto. È stato aperto un tavolo di confronto per vedere anche le ricadute sulla città". Intervistato da Radio Rossonera, Squeri ha poi continuato: "Il Milan reputa interessante il sito perché è visibile, ben servito dalla ferrovia di San Donato e in quindici minuti a piedi arrivi alla metro. In più siamo a metà tra tangenziale e svincolo autostradale. Per il Milan quindi, il sito è ideale per viabilità, visibilità".

Tutto questo avviene mentre l'Inter ha appena fatto sapere al Comune di Milano di essere ancora intenzionata al cosiddetto Piano A, cioè il nuovo stadio accanto all'attuale Meazza (che sarebbe demolito) insieme allo stesso Milan. Che, però, appare ormai sempre più proiettato su altre soluzioni. Come noto l'idea deI club rossonero di trasferirsi nell'area dell'ippodromo de La Maura aveva sollevato numerose polemiche.

E nonostante tutto resta ancora la prima opzione in casa rossonera.

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