Calcio

Prima apertura di Inter e Milan sulla ristrutturazione di San Siro: "Ok allo studio di fattibilità"

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha convocato in Comune i vertici dei due club per discutere dell'ipotesi di ristrutturazione dello stadio da parte di WeBuild: restano comunque ancora tanti nodi da sciogliere

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Sono bastati appena 35 minuti a Palazzo Marino per discutere le sorti del Giuseppe Meazza in San Siro e prendere una decisione, ancorché solo provvisoria: Inter e Milan danno il "nulla osta" allo studio di fattibilità dello stadio di Milano. Il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, ha tenuto un incontro rapido questa mattina con i vertici nerazzurri e rossoneri. In agenda c'era l'ipotesi, avanzata da WeBuild, di una ristrutturazione completa dell'impianto sportivo di San Siro, con il presidente del Milan, Paolo Scaroni, e l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, hanno confermato la disponibilità a collaborare per il progetto solo qualora ci sia un sostegno legato alla perdita di posti a disposizione per la durata dell'intervento e sussista anche una svolta a livello di proprietà.

Il Comune di Milano, in una nota ufficiale, ha comunicato quanto poi è emerso dalla riunione: "WeBuild collaborerà pro bono, secondo la disponibilità in tal senso già manifestata, con la redazione di uno studio di fattibilità che dovrà essere consegnato in tre mesi - scrive Palazzo Marino -. Le squadre produrranno linee guida per una possibile ristrutturazione che porti alla disponibilità di uno stadio più moderno ed efficiente. L'amministrazione comunale e i team verificheranno la possibilità e le modalità per procedere". I rappresentanti dei due club meneghini hanno in ogni caso ribadito "la necessità di una tutela dell'eventuale perdita di disponibilità di capienza dello stadio durante i lavori". Ecco perché gli interventi dovranno essere quindi compatibili con il calendario delle partite, delle manifestazioni sportive e degli eventi di intrattenimento, "al fine di evitare danni economici, ma soprattutto per mantenere un’esperienza coinvolgente, sicura e confortevole per gli spettatori e le spettatrici". Nel progetto andranno considerati sviluppi urbanistici nell'area di San Siro, in particolare per la sua riqualificazione. "Questione vincolante, nelle forme da definire, è che lo stadio dovrà diventare di proprietà delle squadre", conclude la nota.

Fin da subito Sala si era detto entusiasta del progetto di WeBuild, soprattutto perché i lavori di ristrutturazione si potrebbero fare senza chiudere lo stadio. Del resto l'interrogativo di Inter e Milan era semplice: dove giocare mentre il Meazza viene rifatto? Bene, questo progetto risolverebbe il problema, dividendo il cantiere in lotti da sviluppare uno dopo l'altro. Secondo le previsioni, la capienza verrebbe ridotta di circa 3mila posti: praticamente nulla, visto che San Siro conta per le partite oltre 70mila posti a sedere. Per le società significherebbe perdere quindi pochissimi introiti durante i lavori.

Ma il via libera di oggi è ovviamente ancora provvisorio: le parti in causa devono poter consultare uno studio più approfondito di quanto teorizzato da WeBuild dopo l'ispezione dell'impianto attualmente in uso. Esclusa la strada di un periodo a porte chiuse durante i lavori, resta il fatto che - senza un progetto definito che le società non si aspettano prima di metà maggio - è però enorme l'incognita sulle tempistiche, che portano con sé un fisiologico elemento di incertezza potenzialmente sfavorevole economicamente. In secondo luogo, poi, sull'effettiva capienza in percentuale che San Siro potrebbe permettersi in ogni fase del rifacimento.

I punti di domanda restano dunque ancora in piedi e dovranno essere sciolti nei prossimi mesi per poter convincere davvero Inter e Milan.

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