Calcio

"Perché non siete a scuola?". La lezione di Spalletti agli 'scugnizzi'

L'allenatore del Napoli non accetta il fatto che dei giovani studenti abbiano marinato apposta la scuola per qualche autografo e selfie con i propri beniamini

"Perché non siete a scuola?". La lezione di Spalletti agli 'scugnizzi'

Non chiamatelo "Professore". A Napoli Luciano Spalletti – per i tifosi – non potrebbe mai prendere il posto di Mario Rui. Quest'ultimo si è meritato a pieno il soprannome sul campo grazie ai suoi cross taglienti e precisi. Fatto sta che il tecnico dei partenopei è salito in cattedra nelle scorse ore, immortalato in un video nel quale ha impartito una vera e propria lezione a dei giovanissimi supporter napoletani, giunti apposta al campo di allenamento di Castel Volturno per incitare una squadra che sta facendo impazzire e sognare tutto il capoluogo campano. Certo: l'entusiasmo è dilagante e irrefrenabile nei confronti della capolista della Serie A che si prepara a cucirsi lo scudetto sulla maglia dopo 33 anni dall'ultima volta. Tuttavia non bisogna mai dimenticarsi, fin da piccoli, di quelli che sono gli elementi imprescindibile dell’istruzione. E questo Spalletti lo sa benissimo.

Il dialogo tra Spalletti e i giovani tifosi

È mattina di un giorno feriale di metà inverno: orario durante il quale si svolgono regolarmente le lezioni scolastiche. Tra selfie e autografi sulle maglie, Luciano Spalletti si avvicina a dei ragazzini – che evidentemente avevano marinato la scuola – in attesa della tanto agognata foto ricordo e comincia l'interrogazione. "Come mai non siete a scuola?". Risposta da manuale senza tempo dello studente: "C'è sciopero". Ma la replica non può soddisfare per niente la curiorità del tecnico di Certaldo, che approfondisce, entra nel dettaglio: "E allora? Quando si recupera questa mattinata di scuola, oggi pomeriggio?". "Mai, mai…", è l'avverbio sorridente, che però si trasforma in un'occasione d'oro per un cazziatone tanto breve quanto pungente:"Non vi interessa? E quando ti dovrò allenare e non capirai cosa ti dico? Io quelli che non capiscono non li voglio". Se non fosse calcio - ma tennis - sarebbe game, set, match a favore dell'ex allenatore di Roma e Inter.

La precedente ramanzina

Del resto non è la prima volta che Spalletti non perde l'occasione per mettere in guardia il pubblico minorenne sull'importanza della scuola. Già a novembre 2022, infatti, sempre dalla stessa balaustra del Konami Training Center che divide i calciatori del Napoli dai propri tifosi, aveva spiegato: "Ci sono due modi di fare sport: calciando il pallone e studiando per capire quello che chiedo io. Studiare è uno sport, anche perché se vuoi giocare con me nel Napoli, devi capire cosa si vuole fare e dove si vuole andare. Bisogna saper calciare bene la palla e sapere quello che si dice e quello che si ascolta. Sono due sport uguali". Non c'è dunque tempo da perdere, fin da scugnizzi.

La lezione è accessibile a tutti: se gli adolescenti tifosi della squadra di calcio che in questo momento ha 13 punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici vogliono emulare i propri campioni beniamini, devono cominciare a essere seri professionisti fin dai banchi di scuola.

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