
Se Torino era un bivio, Amsterdam offre all'Inter l'occasione per invertire la marcia e rimettersi sulla rotta giusta. A condizione però di vincere, nell'esordio stagionale in Champions League, con sulla maglia il platonico titolo di vice campioni d'Europa, sbiadito dalla manita di Monaco e dalla cronaca, ma nella scorsa stagione meritato sul campo. Ogni altro risultato, anche il primo pareggio ufficiale dell'anno, manterrebbe in acque agitate la barca nerazzurra. L'Ajax (3 vittorie e 2 pareggi in avvio di Eredivise) torna in Champions dopo 3 stagioni, ma sembra nella sua più ridotta recente versione, anche a livello di giovani talenti, di cui da sempre è generosa casa madre.
Lo stadio è quello in cui Cristian Chivu, a 21 anni già capitano proprio dell'Ajax, ha cominciato il cammino della sua gloriosa carriera di calciatore, culminata nel Triplete. Un buon auspicio, ma non basta. La doppia sconfitta contro Udinese e Juventus ha lasciato il segno («ma voi guardate ai risultati, io alle prestazioni», dice Chivu) e l'inevitabile confronto è con la squadra che lo scorso anno ha chiuso il maxi girone al quarto posto, subendo solo un gol. E a proposito di gol subiti, quelli di Torino non costeranno il posto a Sommer. Lo spiega proprio Chivu: «Non mi sembra umanamente giusto sostituirlo adesso, è un portiere di valore e di esperienza. È giusto che rimanga al suo posto». Anche perché resta da dimostrare che Josep Martinez, abbia le spalle abbastanza larghe per fare il titolare dell'Inter, nonostante i 27 anni e i 15 milioni pagati al Genoa appena un anno fa. Il portiere di riserva più caro di sempre.
Non è invece un buon auspicio il possibile forfait di Lautaro, che a causa del mal di schiena ha saltato l'allenamento di rifinitura. Il capitano non ha brillato contro la Juventus, ma lì la colpa era sicuramente il volo transoceanico chiuso 48 ore prima della partita. Nel caso, ballottaggio fra Bonny e Pio Esposito. Stessa esperienza, poca, caratteristiche tecniche e fisiche differenti. Sarebbe bello che nella scelta non pesassero i 25 milioni con cui è stato pagato il francese, altrimenti il più bravo dei giovani attaccanti italiani avrà sempre un tappo davanti a sé, anche con opportunità importanti come questa.
Per il resto, se i cambi fra Acerbi e De Vrij, piuttosto che quello fra Mkhitaryan e Sucic erano scontati, farebbe più scalpore quello fra Barella (male in Nazionale, peggio a Torino) e Frattesi, finora sempre in panchina.