"Un punto guadagnato sulla Lazio". La "bugia" di Allegri sulla sua Juventus

Allegri è contento per il punto conquistato sul campo del Bologna ma la sua Juventus sta andando a ritmo lento in campionato. Per questa ragione è il tecnico toscano l'uomo in meno di giornata

"Un punto guadagnato sulla Lazio". La "bugia" di Allegri sulla sua Juventus

"Una settimana fa una partita come questa l'avremmo persa", il commento di Massimiliano Allegri al triplice fischio di Bologna-Juventus. E ancora:"Sbagliamo tanto davanti alla porta, i nostri giovani hanno fatto grosse cose ma hanno poca esperienza e questa è una fase di crescita. Nel primo tempo abbiamo rischiato qualcosa negli spazi, ma abbiamo guadagnato un punto sulla Lazio mantenendo la distanza su Roma e Milan". L'ex allenatore del Milan ha cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio del Dall'Ara, ma nella realtà dei fatti la Juventus, nelle ultime cinque giornate di campionato, ha collezionato solo 4 punti non mostrando inoltre alcun progresso sotto il profilo del gioco e di questo ne è responsabile l'allenatore che è l'uomo in meno della settimana.

Massimiliano Allegri ha incassato nuovamente la fiducia della società nella figura del Ceo Calvo anche perché c'è bisogno di unità di intenti in questo infuocato finale di stagione tra campo e decisioni extracalcistiche. Lo stesso tecnico della Juventus ha ammesso di sentire la fiducia dell'ambiente "Da quando sono tornato sento la fiducia. Il momento più difficile è questo, siamo a fine stagione e siamo tornati terzi in classifica. Stiamo facendo un buon lavoro soprattutto coi giovani che giocano e giocheranno. Sarebbe bello restare nei primi quattro, ma dobbiamo tornare a vincere. Io sono contento di essere qua". La Juventus è si terza ma non è ancora sicura, come le altre d'altronde, di un posto in Champions con Inter, Roma, Milan e Atalanta che spingono e con i bianconeri che hanno depauperato il piccolo vantaggio accumulato nelle scorse settimane dopo una bella rincorsa.

Diciotto vittorie, sei pareggi e otto sconfitte: è questo lo score della Vecchia Signora in queste trentadue giornate e se il campionato si chiudesse oggi sarebbe in Champions League. In verità, però, sui bianconeri pende ancora la mannaia di una possibile penalizzazione per il caso plusvalenze e sulla manovra stipendi e dunque mettere in cascina più punti possibile sarebbe stato produttivo e invece la Juventus è lì insieme a tutte, impelagata nella lotta per un posto Champions che si sta facendo sempre più complicata con 6 squadre in 6 punti ma con soli tre posti a disposizione.

La Juventus è recentemente uscita dalla Coppa Italia per mano dell'Inter e per approdare in finale di Europa League dovrà far fuori la specialista di questa competizione, ovvero il Siviglia. Il gioco mostrato dalla squadra di Allegri, però, non fa ben sperare in vista dei prossimi difficili impegni e proprio per questa ragione è il suo allenatore, il più pagato della Serie A insieme a José Mourinho, è il primo responsabile di questa situazione anche perché ha in mano una rosa forte e con il monte ingaggi più alto del campionato.

Lecce in casa, Atalanta al Gewiss Stadium, Cremonese allo Stadium, Empoli a domicilio, Milan tra le mura amiche e Udinese in trasferta: sono queste le ultime sei giornate di campionato della Juventus che cercherà con tutte le sue forze di trovare un piazzamento in Champions, con in mezzo la doppia sfida contro il Siviglia in semifinale di Europa League e la speranza di disputare la finale il 31 maggio alla Puskas Arena di Budapest.

Servirà, però, un'altra Juventus e non quella vista nelle ultime settimane per raggiungere questi due importanti traguardi ma servirà anche un cambio di passo da parte del suo tecnico che in due anni ha fatto fatica a dare un'identità ben precisa alla sua squadra.

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