
Ad oggi lo stadio San Siro non ha i requisiti minimi richiesti dall'Uefa per Euro 2032. Persa la finale di Champions 2027, adesso il Meazza rischia di perdere anche Euro 2032. È paradossale che l'impianto più importante d'Italia, insieme all'Olimpico di Roma, non abbia i requisiti minimi richiesti per ospitare un evento internazionale. Eppure è così. In realtà Milano è la fotografai attuale degli impianti sportivi italiani, tranne qualche eccezione, la maggior parte degli stadi sono vecchi e sono stati concepiti negli anni '80, quando la presenza delle Tv non era strutturata come oggi. Stadi vecchi, scomodi, che generano pochi ricavi e non sono funzionali alle richieste di un pubblico sempre più esigente. "È doloroso dirlo, ma ormai è uno stadio inadeguato - afferma il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli a Repubblica -. Lo prova il fatto che è stato bocciato dalla Uefa per ospitare la finale di Champions del 2027. Lo stadio non può essere ristrutturato, non è stato possibile nemmeno quando il proprietario di uno dei due club era alla guida del governo. E poi, come si rivoluziona in sicurezza per lavoratori e pubblico un impianto che ogni tre giorni ospita 70 mila persone?". E per l'Italia, aggiunge, "sarebbe una figuraccia incalcolabile" ospitare un Europeo senza Milano.
I 130 requisiti dell'Uefa
San Siro non rispetta i requisiti richiesti dall'Uefa, requisiti che serovno a classificare gli stadi europei, ma soprattutto non generano ricavi perché vengono fruiti dal pubblico solo per lo stretto tempo necessario per l'evento. Insomma serve uno stadio nuovo, lo dice anche il numero uno della Figc Gabriele Gravina alla Gazzetta dello Sport. "Lo stadio Meazza non risponde ai requisiti richiesti dalla Uefa per ospitare l’Europeo. L’augurio che mi sento di fare è che la parte politica, d’accordo con lnter e Milan, riesca a trovare la migliore soluzione per Milano". Gravina però spiega che Milano deve fare in fretta a trovare una soluzione. “Il fermento positivo generato dagli incontri che – continua Gravina – abbiamo intrattenuto con le 13 realtà che hanno manifestato interesse sta delineando addirittura uno scenario in cui Roma potrebbe concorrere con due impianti (l’Olimpico e lo stadio che vuole realizzare la Roma, ndr), quindi non posso pensare a Euro 2032 senza la città italiana più internazionale e aperta all’Europa”.
Milano come Wembley
Una strada ci sarebbe ed è la stessa che ha percorso Londra con il mitico Wembley. Troppo vecchio per gli standard moderni è stato abbattuto e costruito nello stesso luogo. "L’unico modo per mantenere la storicità di uno stadio è fare quello nuovo sulla stessa area - dice Simonelli -. Prendete Wembley: è stato abbattuto e ricostruito, ma nessuno dice 'sono stato al nuovo Wembley'. È sempre lo stadio del mito". Ad accelerare il percorso sarà anche la nomina di un Commissario straordinario per gli stadi, decisa dal governo e varata nel Decreto Sport. Agevolerebbe la macchina amministrativa e darebbe pieni poteri ai sindaci che potrebbero muoversi in deroga per vincoli architettonici, archeologici o ambientali che spesso frenano la realizzazione dell'impiantista in Italia.
Gli altri stadi italiani
L'Italia dovrà presentare alla Uefa cinque impianti entro il 31 luglio 2026: dovranno essere strutture con un progetto approvato, finanziato e cantierabile entro marzo 2027. A settembre 2026 sarà effettuata la selezione definitiva delle cinque, massimo sei, sedi italiane che saranno presentate all'UEFA, la quale si esprimerà nell’ottobre 2026. Stesso discorso vale per la Turchia, ma l'impiantistica del paese euro-asiatico è molto più avanti rispetto al nostro. Attualmente sono 13 gli stadi che si sono candidati per ospitare Euro 2032 Italia-Turchia. Al nostro Paese spettano 5, forse 6 città. Si candidano Bari con il San Nicola; Bologna con il Dall’Ara; Cagliari con il Sant’Elia; Firenze con l'Artemio Franchi, già oggetto di ristrutturazione; Genova con il Marassi; Milano (nuovo stadio Inter-Milan); Napoli con il Maradona; Palermo con il Barbera, Roma con due possibilità l'Olimpico oppure il nuovo stadio della Roma; Salerno con l'Arechi); Torino con l'Allianz Stadium della Juvetus e Verona con il Bentegodi. Molti progetti sono ancora sulla carta, qualcuno è già partito. A Firenze l'impianto"sarà pronto a breve", dice Simonelli. Roma si candida con due stadi: uno dovrebbe essere il nuovo Olimpico, l'altro dovrebbe essere lo stadio della Roma. A Torino gli stadi sono due: l'Olimpico Grande Torino e lo Stadium che anche se ha già 14 anni è concepito come stadio del futuro. Ma proprio l'Allianz è l'unico stadio in Italia ad avere tutti i requisiti richiesti dall'Uefa.
Il caso Palermo
Prima fuori dalla lista dei dieci stadi, poi messo in "riserva", adesso candidabile grazie ad un progetto portato avanti dal City Football Group, controllante del Palermo FC, di concerto con l'amministrazione comunale. Palermo potrebbe avere un nuovo stadio ben prima di Euro 2032 e si candida di diritto tra le città possibili ad ospitare la fase finale dell'Europeo. Tra i progetti in studio, Palermo è quella che è più avanti.