La verità di Cristiano Ronaldo: "Ecco perché non ho partecipato al funerale di Diogo Jota"

Cr7 spiega durante un'intervista il motivo per il quale aveva scelto di non prendere parte alle esequie del connazionale

La verità di Cristiano Ronaldo: "Ecco perché non ho partecipato al funerale di Diogo Jota"
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Il ricordo di Diogo Jotae dei motivi che lo hanno spinto a prendere la sofferta decisione di non partecipare ai funerali del connazionale riescono a commuovere Cristiano Ronaldo durante un'intervista concessa a Piers Morgan Uncesoder: il fenomeno portoghese ha chiarito una volta per tutte i motivi alla base di una scelta risultata indigesta al grande pubblico.

"Voglio dire due cose", esordisce Cr7, "la prima è che la gente mi critica molto, e come ho detto, non mi interessa. Perché quando senti che la tua coscienza è a posto, libera, non devi preoccuparti di quello che dicono gli altri: dopo la morte di mio padre non sono mai più entrato in un cimitero". Quindi un motivo intimo e personale, ma non per questo meno importante a giustificare una decisione da parte sua molto sofferta. Ma non solo, dal momento che l'attaccante lusitano ha voluto evitare ai familiari dell'amico morto di dover sopportarte un'eccessiva pressione mediatica per causa sua.

"La seconda", aggiunge infatti Ronaldo, "è che sono ben consapevole che dovunque io vada diventa un circo mediatico. Non ci sono andato anche perché l'attenzione sarebbe stata rivolta a me. E io non volevo essere al centro dell'attenzione in un momento del genere". Il cinque volte Pallone d'Oro sa bene che, nonostante la bontà delle sue intenzioni, c'è chi comunque continua ad attaccarlo:"La gente può continuare a criticarmi. Sono soddisfatto della mia decisione, non ho bisogno di essere in prima fila affinché la gente mi veda", prosegue Cr7, "sto comunque pianificando delle cose, sto pensando alla sua famiglia, non ho bisogno di essere ripreso dalle telecamere perché la gente veda quello che faccio. Lo faccio dietro le quinte".

Il fuoriclasse portoghese ha gli occhi lucidi, quando riporta alla mente il momento in cui ricevette la terribile notizia. "Non volevo credere ai messaggi che mi stavano arrivando, ho pianto molto", ricorda Ronaldo, "è stato un momento molto, molto difficile per tutti, per il Paese, per le famiglie, per gli amici, per i compagni di squadra. Devastante".

Difficile anche indossare nuovamente la maglia del Portogallo a causa di quel grande dolore, ma da quel momento in poi tutti scendono in campo anche per l'amico scomparso: "Sentiamo ancora la sua aura nella nazionale, quando indossiamo la maglia del Portogallo, perché Diogo era uno di noi", racconta ancora l'attaccante dell'Al-Nassr.

"Era un bravissimo ragazzo, un tipo tranquillo e un bravo giocatore, Uno che non parlava troppo", ricorda,"sono felice di averlo incontrato, di aver condiviso con lui alcuni bei momenti. È stato triste perderlo. Ho avuto l’opportunità di parlare con la famiglia e di dare loro conforto. Per loro tutto è crollato tutto in un solo istante".

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