Calvi (Fi): «Io, vittima di una macchinazione»

Continuano le indagini della magistratura nei confronti dei presunti responsabili dell'incendio di Opera avvenuto lo scorso 21 dicembre. Martedì sera, il capogruppo del Polo di Opera, il forzista Vittorio Calvi, ha ricevuto la visita degli uomini dell'Arma con un avviso di garanzia a suo carico. Il motivo della perquisizione risulterebbe essere un filmato, realizzato presumibilmente da qualcuno con il telefonino in prossimità dell'incendio al campo. Tale filmato sarebbe stato ricevuto e trasmesso dal computer di Calvi. «Rimango sconcertato di quanto sta avvenendo - commenta Calvi - se c'è qualcuno che ha utilizzato a mia insaputa la mia casella di posta per trasmettere cose illecite, è un fatto gravissimo, non è un caso, e perché è stata usata proprio la mia casella? Per far risultare qualcosa? La mia preoccupazione e l’unica spiegazione che mi sono dato sulla vicenda è che qualcuno ha violato il mio account».
A Calvi, sono stati anche sequestrati i due computer e perquisita l'abitazione. «Io sono stato vittima di una macchinazione- prosegue Calvi - sono sereno, spero che la giustizia accerti la vera verità». Solidarietà per la vicenda è subito arrivata dai due colleghi indagati, Pozzoli e Fusco. «Esprimo la completa solidarietà al mio capogruppo - fa sapere l'esponente di An Pozzoli -. Queste indagini hanno solamente connotati politici. Pressioni dall'alto sono avvenute grazie alle false dichiarazioni del sindaco Ramazzotti e della sua giunta, di questo, una cittadinanza intera lo ringrazia, compreso il figlio di un consigliere di maggioranza.

Speriamo che la giustizia vada fino in fondo per accertare tutte le verità che ci proscioglierebbero da ogni accusa». Il leghista Fusco solidarizza con Calvi, anzi, si dice certo della sua estraneità a qualsiasi fatto addebitatogli.

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