RomaLa Finanziaria leggera 2009 è legge - è stata approvata definitivamente ieri dalla Camera - e già si pensa a rendere strutturale il meccanismo che ha permesso di evitare, questanno, l«assalto alla diligenza». Il testo votato ieri non differisce sostanzialmente da quello approvato dal governo il 23 settembre scorso, non si sono visti maxi-emendamenti e non è stato necessario il ricorso al voto di fiducia. Fermi i capisaldi del provvedimento, dai 2,8 miliardi per i contratti pubblici ai 600 milioni per gli ammortizzatori sociali, fino alla stretta sui derivati per gli enti locali.
Per la prima volta, la Finanziaria non contiene norme ordinamentali, a carattere localistico o micro-settoriale. Né correzioni dei conti pubblici, già fissati su base triennale con la manovra estiva. Ora, il tentativo è quello di replicare anche negli anni prossimi. La manovra estiva postula infatti la finanziaria snella solo per un anno, in via sperimentale. Il dossier è nella mani di Giuseppe Vegas, il sottosegretario allEconomia che segue liter della Finanziaria in Parlamento.
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