Campi rom, 13 milioni per svuotarli Soldi in prestito a chi affitta casa

La risposta della città e delle istituzioni alla presenza dei rom «non può essere l’azione di forza, senza alternative e prospettive, senza finalità costruttive». Se le parole del cardinale Dionigi Tettamanzi venerdì scorso hanno sollevato una bagarre da parte della Lega, è proprio dal ministro all’Interno (e del Carroccio), Roberto Maroni, che ieri sono arrivati gli attesi 13,1 milioni di fondi per «alleggerire, riqualificare e mettere in sicurezza» i campi nomadi regolari. Ma il capitolo parla anche di «integrazione sociale e lavorativa». Prende così forma infatti anche quel fondo di garanzia da 2 milioni con cui il Comune vuol garantire «l’accompagnamento all’autonomia lavorativa e abitativa delle famiglie rom». Tradotto: prestiti agevolati per l’acquisto o l’affitto di case in modo da convincerle a lasciare la vita in roulotte. E microcredito alle cooperative che assicurano un impiego a chi esce dai campi. Ora neanche il capogruppo leghista Matteo Salvini che all’annuncio del progetto aveva alzato le barricate fa più polemica. «Neanche un euro passerà direttamente nelle mani dei rom», garantisce dopo un incontro di un’ora ieri con l’assessore alle Politiche sociali. «Si tratterà di prestiti, e non a tasso zero» aveva subito assicurato Mariolina Moioli, e ieri ha chiarito a Salvini che i contributi verranno assegnati ad associazioni e terzo settore, «a Don Colmegna per la Casa della carità o ai Frati francescani - riferisce il leghista -. Li potranno anche usare per ospitare o trovare una sistemazione ai rom, ma neanche un euro andrà direttamente a loro». Rassicurato anche sul campo a rotazione che verrà creato in via Idro: tetto massimo di 150 persone e tempo limite di tre mesi. Lì, in attesa di altra sistemazione, verranno trasferiti via via i nomadi che dovranno liberare i quattro campi destinati a scomparire: Bonfadini, Negrotto, Novara e le aree di Triboniano. Il piano di smantellamento nei mesi scorsi è già partito. Ieri, dopo gli annunci, sono arrivati dal ministro Roberto Maroni anche i fondi: 13,1 milioni appunto per chiudere le quattro aree regolari, sistemare le altre nove e creare il campo di sosta temporanea e per facilitare la ricerca di il percorso di casa e lavoro.
Il Ministero ha finanziato con 100 milioni di euro interventi in tutta Italia, sia sul fronte nomadi che per la sicurezza. Consistenti quelli che arrivano sul territorio della provincia e regione. A Buccinasco si lavorerà al progetto di «ciclofficina» per il campo sinti (con 100mila euro), a Corbetta verranno demoliti i fabbricati abusivi su aree agricole (175mila euro), oltre 1,5 milioni a Limbiate per completare un’area destinata ai rom. Ancora: «moduli abitativi temporanei» verranno costruiti a Pioltello (455mila euro), più di un milione servirà ad un campo di solidarietà in via Sesia a Rho, dove il Comune lancerà progetti di integrazione e formazione.

Monza userà i fondi (402mila euro) per telecamere in città e sui bus, San Giuliano Milanese (13mila euro) per uno scanner digitale per identificare gli immigrati irregolari attraversi le impronte. Destinati soprattutto a telecamere per la sicurezza i fondi per Pavia (362mila euro), Como (160mila), Varese (1 milione)Busto Arsizio (100mila) e Lodi (1 milione).

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