Campi rom Il sindaco «batte cassa» con Maroni

Il regolamento c’è, da un mese e mezzo. Ma per applicarlo nei fatti servono risorse, e il sindaco Letizia Moratti martedì a Roma chiederà conto al ministro dell’Interno Roberto Maroni dei fondi speciali promessi per il riordino e la messa in sicurezza dei campi rom «a rotazione». Si parla di 10 milioni di euro. E per rendere effettive le nuove regole, che prevedono sanzioni per chi non le rispetta e una tassa giornaliera per il soggiorno, «occorrono forze dell’ordine dedicate, i vigili - conferma il vicesindaco Riccardo De Corato - non bastano». Proprio tra il vicesindaco di An e l’assessore della Lega Massimiliano Orsatti c’e stato un acceso scambio di battute ieri in giunta. All’ordine del giorno, il Piano di zona 2009-2011, in pratica, il «piano regolatore» dei servizi sociali della città, firmato dall’assessore alle Politiche per la famiglia, Mariolina Moioli. Un pacchetto da 228 milioni di euro all’anno, almeno il 41% destinato agli anziani (94 milioni per il 2009), il 33% a infanzia e famiglia (77 milioni). A far discutere sono però gli 11,6 milioni l’anno - il 5 per cento - al capitolo «immigrazione». Nel vecchio piano di zona la cifra era quasi la metà, circa 6,3 milioni nel 2008 (il 2,8% del totale degli investimenti) e Orsatti ha criticato la spesa eccessiva per l’integrazione e i campi rom: «Non parlare come il sindaco di Venezia Cacciari», ha detto al vicesindaco che difendeva la manovra sociale considerata un pò troppo «di sinistra». Ma ribatte De Corato: «Bisogna stare con i piedi per terra e affrontare i problemi». Intanto, «la maggior parte di quelle risorse arrivano proprio dal ministero dell’Interno e in parte dal Welfare e dalla Regione».

E «la politica di legalità e solidarietà ci ha permesso di abbattere dal 2006 il numero dei rom in città, da 10mila a circa 3mila». Sottolinea la Moioli: «Alla fine c’è stato il voto unanime. Ci sono sensibilità diverse, ma si ricompongono per il bene della città».

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