Roma

«Campo de’ Fiori: con i divieti vincono i vandali»

«Campo de’ Fiori: con i divieti vincono i vandali»

Pietro Calvisi

«La città, il centro è di tutti. Non solo dei residenti. Se facciamo marcia indietro e torniamo alla logica dei divieti, dimostreremo di aver ceduto ai vandali». È questo il commento di Nicola Gaudenzino, presidente della Fipe-Confcommercio, che respinge l’ipotesi di ripristinare il divieto di asporto delle bevande in bottiglia così come la «delocalizzazione» dei locali nelle periferie come «soluzioni» agli episodi di violenza di scena in questi giorni scorsi a Campo de’ Fiori. Secondo Gaudenzino, «il prefetto ha dimostrato che una maggiore presenza di forze dell’ordine costituisce un buon deterrente nei confronti di queste manifestazioni di vandalismo». Sicuramente, continua il presidente della Fipe-Confcommercio, «non è il divieto di vendita delle bottiglie a porre un freno a questo fenomeno: a pochi passi dalla piazza ci sono supermercati aperti fino a tardi, distributori automatici. O comunque nulla vieta di acquistare le bottiglie fuori dal centro. I divieti non servono». Una delle soluzioni utili per risolvere questa condizione insostenibile è, secondo Nicola Gaudenzino, l’abolizione della Ztl notturna. Infatti «questa situazione è frutto proprio del provvedimento che limita l’accesso al centro delle auto, e dà via libera ai ragazzini in motorino. Non sono gli adulti a fare casino». Ma come testimoniano anche le cronache di questi giorni, i disordini vengono quasi sempre provocati da gruppi di giovinastri che, con qualche bicchiere di troppo, danno il via a spericolate partite a pallone che coinvolgono decine e decine di ragazzi. «È il loro modo di tracciare il territorio, sentirsi padroni della città - dice Gaudenzino -. Ma si tratta di un gruppo di vandali. E se torniamo ai divieti avranno vinto loro». E se il presidente del Municipio I, Giuseppe Lobefaro, propone una campagna di incentivi per aprire attività commerciali nelle periferie per «liberare il centro», Guadenzino risponde con un «no alla trasformazione del centro di Roma in un monumentale dormitorio». Sostanzialmente della stessa opinione il presidente della Fiepet-Confesercenti, Liborio Pepi, che dichiara: «In centro come altrove la situazione deve essere governata dalle forze dell’ordine.

Non dai divieti».

Commenti