«Maledetta tecnologia» avrà pensato il cancelliere che, dopo anni di verbali «vergati» a mano, si è visto arrivare nellufficio un bel computer nuovo di zecca. E «maledetta tecnologia» avrà pensato di certo il giudice che, proprio per colpa dellinnovazione, ieri si è dovuto compilare i verbali dei 25 procedimenti in programma.
È successo al tribunale di Chiavari dove - racconta lagenzia di stampa Agi - lassistente in aula non era in grado di usare il computer che gli era appena stato consegnato per redigere i verbali del giorno. Farlo a mano come al solito? Impossibile. La burocrazia quando decide di cambiare le regole cambia, costi quel che costi.
Al giudice Roberto Carta il cambiamento è costato un bel po di lavoro in più. Testimoni e imputanti quasi non ci credevano. Anche a pubblici ministeri e avvocati è scappato qualche sorriso e magari per un giorno non hanno invidiato chi, alla fine, decide le sorti del loro lavoro.
La giustizia, infatti, non poteva fermarsi o rallentare il suo corso, già piuttosto lento. E allora il giudice, armato di santa pazienza, non ha avuto altra scelta che «fare da sè». Proprio così, si è messo a prendere nota di quanto dicevano testimoni, impressioni, stati danimo, parole più o meno chiare, più o meno eleganti. Tutto quello che di solito finisce in un verbale e in base al quale, rileggendo gli atti, il giudice finisce per farsi unidea di quanto accaduto e arriva al verdetto finale. Tanto meglio, allora, se quelle parole alle fine sono state raccolte dallo stesso magistrato che, non potendo contare sul cancelliere «spiazzato» dallinnovazione tecnologica, ha finito per compilare il verbale.
E non uno, ma venticinque. Tanti erano i procedimenti in programma al tribunale nellintera giornata e tanti sono stati i verbali che il giudice ha dovuto compilare, da solo.
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