Candidati, ora spunta l’ipotesi Cacciari

Il Pd corteggia Massimo Cacciari. Vero che il filosofo ha ribadito fino a qualche giorno fa che dopo tre mandati da sindaco a Venezia, «se mi volessi candidare anche a Milano sarei da ricovero, dovrebbero chiamare il 118». Ma per dire che tutto è possibile basta ricordare i chiari di luna dell’architetto Stefano Boeri, che trasecolò vedendosi lanciato nell’arena delle comunali sulle pagine dell’Unità («cado dalle nuvole, non c’è niente di vero») e dopo due giorni era già in piena campagna elettorale per le primarie. L’ipotesi del quarto uomo, e i sondaggi che darebbero Cacciari come «l’unico nome in grado di sconfiggere Letizia Moratti» sono sfoderati ieri nientemeno che da Europa, quotidiano del Partito Democratico. Mentre il direttivo del partito di Bersani è pronto a riunirsi domenica per ufficializzare l’appoggio a Boeri alle primarie del 14 novembre, l’articolo ammette la debolezza dei tre candidati. Solo Giuliano Pisapia in un eventuale confronto diretto con il sindaco avrebbe qualche chance in più rispetto all’architetto e al costituzionalista Valerio Onida, che raccoglie però il favore dell’area cattolica del Pd e può piacere all’elettorato dell’Idv, ai finiani e all’Udc. Profilo che corrisponde bene a quello descritto giusto qualche giorno prima da Cacciari in un’intervista all’Espresso. Che ha sparigliato lo scenario delle primarie e fatto perdere (ancora di più) la bussola al Pd. «Dò per scontato che Boeri vincerà le primarie, il Pd già esiste poco nella realtà - diceva il filosofo - se non riuscisse a far vincere il proprio uomo vorrebbe dire che non esiste più neanche nella realtà». Ma gli dava poco futuro nella sfida diretta col sindaco e ipotizzava a una candidatura di centro, che sfidi Moratti e Boeri al primo turno e si scontri con il sindaco del Pdl al ballottaggio («perchè escluderlo? Ci stiamo lavorando»). Ora, prima che Cacciari inizi a spendersi per un anti-Boeri, sembra il Pd cerchi proprio nell’ex sindaco di Venezia la quarta via d’uscita, l’uomo della provvidenza per giocarsela ad armi pari contro la Moratti.

Non milanese ma d’adozione, visto che nel 2002 ha fondato con don Verzé la facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e ne è stato preside fino al 2005. E si ricordano le 73.583 preferenze nel Nord-Ovest da candidato alle Europee del ’99. Un curriculum che desterebbe preoccupazioni anche ai piani alti di Palazzo Marino.

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