Un candidato vendoliano e la lista civica di Onida E il Pd ha paura di sparire

Il film che nel centrosinistra si sta girando da luglio dello scorso anno potrebbe avere come titolo la fine di un «partito». Il partito in questione è il Pd, in questo caso il Pd milanese, che si è fatto mettere all’angolo e ora prende colpi da tutte le parti, con la prospettiva più che realistica di andare a tappeto il giorno delle elezioni comunali per Palazzo Marino. Due i colpi da ko: l’effetto-traino che il candidato Giuliano Pisapia, pur non avendo grandi possibilità di vittoria, produrrà sulle liste. E per il rischio che rappresenta la squadra civica che sta mettendo in piedi Valerio Onida.
Difficile spiegare quale sia il difetto originario del partito, che già a Milano non partiva da una posizione di forza, ma certo che la vicende delle primarie ha impresso alle sue prospettive politiche un destino tragicomico. Quando, in piena estate Giuliano Pisapia ha annunciato la sua candidatura alle elezioni primarie i democratici erano ancora alle prese con i loro consueti contorcimenti sulle candidature. L’ex parlamentare di Rifondazione comunista è partito prima, ha fatto una campagna elettorale sui suoi temi, che non sono in grado di attrarre la maggioranza dei milanesi, ma senz’altro di mobilitare quel 30 per cento di sinistra cittadina senz’altro più delle proposte di un incolore Stefano Boeri, l’architetto scelto dai vertici del Pd e infilzato il 14 novembre dall’avvocato amico di Nichi Vendola e dalla bella prova solitaria di Valerio Onida, l’ex presidente della Corte Costizionale. Ora la corsa elettorale vera terrorizza il Pd, che rincorre gli alleati-avversari e cerca di contenerli con la proposta di una lista unica a sostegno di Pisapia. «La mia opzione preferita è decisamente quella di costruire una lista unitaria a sostegno di Pisapia frutto dell’incontro tra partiti e società civile di un nuovo centrosinistra milanese - ha detto ieri il capogruppo comunale Pierfrancesco Majorino - Se ciò non dovesse realizzarsi comunque dovremmo costruire liste di partito stra-aperte. Non si può infatti pensare che le forze politiche così come sono attualmente bastino».

Al lavoro per rimediare anche il segretario Roberto Cornelli: «In questi giorni - ha detto - ho incontrato Onida e oltre a molte persone dentro e fuori dal Pd con le quali mi auguro si possa mettere a punto un progetto unitario».

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