La «Canestra» di Caravaggio mercoledì torna a casa dopo la trasferta al Quirinale

Dopo quasi quattro mesi di assenza, mercoledì 15 giugno la Canestra di frutta, uno dei quadri più amati di Caravaggio, rientrerà alla Pinacoteca Ambrosiana. A febbraio, su richiesta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il dipinto aveva lasciato, per la prima volta, la sede originale per essere esposto alle Scuderie del Quirinale a Roma, in una mostra dedicata al pittore lombardo, in occasione del quarto centenario della morte. Molte le opere raccolte per l’evento, ideato da Claudio Strinati e curato da Rossella Vodret e Francesco Buranelli, in calendario fino a domani. Ma non pochi hanno sostenuto che a fare la differenza è stata proprio la Canestra, utilizzata, non a caso, come logo dell’evento. Nonostante l’impagabile opera milanese non sia l’unica a provenire da lontano: a cominciare da Bacco (Galleria degli Uffizi di Firenze), I musici (Metropolitan Museum di New York, Il Suonatore di liuto (Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo), e Amor vincit omnia (Staatliche Museum di Berlino). Così, dopo l’ultimo giorno di esposizione, le opere torneranno nelle rispettive sedi. Dipinta tra il 1594 e il 1598, la Canestra non si muoveva dalle sale del museo ambrosiano dal lontano 1618, quando entrò nella collezione del cardinale Federico Borromeo. Quattro mesi fa, il grande viaggio: per l’occasione, l’opera, alta 46 cm e larga circa 64, era stata staccata dalla posizione originale per essere ripulita da un’equipe di esperti. Non solo.

Oltre a «subire» un doveroso maquillage, il dipinto è stato fotografato utilizzando tecnologie avanzatissime per consentirne la riproduzione in digitale ad alta definizione. Grazie a questo intervento, anche durante l’assenza i visitatori della Pinacoteca hanno potuto ammirare il capolavoro proiettato su uno schermo.

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