Roma

Canta la voce che ha sedotto Mina

Non si contano davvero più i giovani cantanti che grazie a talent show scalano le classifiche musicali. Marco Mengoni, questa sera al Pala Atlantico ore 21, è uno di quelli che la sua ribalta la merita tutta. Trionfatore dell’ultimo X Factor e terzo classificato a Sanremo, Mengoni ha recentemente dichiarato che se la sua carriera dovesse finire domattina sarebbe soddisfatto lo stesso per il successo raggiunto e per aver avuto la possibilità di esibirsi su un palcoscenico importante come quello di Sanremo. Intanto, sarà l’eco della ribalta sanremese, sarà l’eredità del trionfo a X Factor, Mengoni fa sold out nelle date del suo primo tour. «Il Re matto Tour» è ideato all’insegna della totale libertà e dell’improvvisazione. Uno spettacolo importante, di grossi numeri e nomi sul quale la produzione ha davvero deciso di non lesinare. La regia è affidata a Luca Tommassini, regista e coreografo popolare agli spettatori del talent show di Raidue, che nella sua carriera ha lavorato con i più grossi nomi della tv e della musica, da Lorella Cuccarini a Giorgia e Pavarotti. In mancanza di un repertorio lungo per via di una carriera che è ancora agli albori, Tommassini ha lavorato sulla struttura dello show coinvolgendo figure importanti a livello mondiale come lo stilista Neil Barrett, già disegnatore di abiti per Madonna, Justin Timberlake, Brad Pitt e Johnny Depp, e lo scultore Davide Orlandi Dormino, creatore di «Opera Scacchi», la scultura che invade il palco del concerto di Mengoni. Ospiti a sorpresa, anche per lo stesso protagonista del live, sono attesi sul palco per duettare con il giovane artista. La scaletta del concerto sarà retta su tutti i brani di «Re matto» secondo lavoro discografico per Marco e primo di inediti che, supportato da una band di sei elementi, darà vita a un live dalle sonorità molto R n’ B. «A Sanremo ho ricevuto una telefonata di Celentano» confessa emozionato mi ha detto “Sei fortissimo, il numero uno”. E poi ancora, durante X Factor, Benedetta Mazzini mi ha dato un biglietto di sua madre che si diceva “onorata di poter fare il tuo stesso lavoro”.

Mina che scrive una frase del genere a me!» Provare per credere allora.

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