Il cantautore Moltheni: siamo narcisi come la sinistra

Milano Più di trecento concerti, quattrocento espositori, un centinaio di convegni e oltre trentamila visitatori: ecco il «preventivo» del Mei, il Meeting delle etichette indipendenti che dopodomani a Faenza apre la sua tredicesima edizione, anticipata dalle polemiche «politiche». Fra i cantanti conosciuti dal grande pubblico, è annunciata la presenza di Niccolò Fabi, Samuele Bersani (che nel prossimo tour si esibirà anche in una serie di concerti «a sorpresa» nelle principali città italiane annunciati con 48 ore di anticipo sulla sua pagina Facebook) e Manuel Agnelli degli Afterhours che suoneranno dopodomani al teatro Masini all’anteprima della manifestazione; con loro i vincitori del Pimi, il premio italiano musica indipendente, tra cui Dente (miglior album), Beatrice Antolini (migliore solista) e lo stesso Agnelli (migliore produzione discografica) in una serata che sarà trasmessa in diretta su Radiouno Rai.
Il meeting sarà inaugurato ufficialmente sabato mattina dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e dal direttore artistico di Sanremo, Gianmarco Mazzi: dopo l’apertura del festival della canzone italiana alla musica dialettale, sarà l’occasione per presentare la compilation ufficiale del Mei, «Aie d’Italia», che raccoglie quaranta brani cantati nei vari dialetti del nostro Paese.
Ma la vigilia del Mei è anche l’occasione per qualche polemica. «La scena indipendente - ha detto il cantautore Moltheni, al secolo Umberto Giardini - non è migliore della sinistra italiana. Tutti gli artisti della scena alternativa italiana che credono di essere immacolati sono gonfi di narcisismo e pochezza».

A Moltheni ha replicato Tommaso Zanello detto Er Piotta, cantante e produttore: «Il suo disfattismo è controproducente per il mercato indipendente italiano». E Giordano Sangiorgi, patron del Meeting, ha chiosato: «le sue provocazioni sono interessanti, il Mei è un luogo di incontro e di confronto».

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