Torino. Alla mezzora la partita era praticamente segnata, ma quella fra Materazzi e Ibrahimovic non ancora. Non che sia durata molto di più: sei minuti dopo il gol di Nedved unentrata alla Materazzi di Materazzi ha tolto dal campo lo svedese: destro barra sinistro in successione sulla caviglia del bianconero che vola e poi plana con una smorfia di dolore che è tutta un programma. Ibrahimovic fuori campo con la borsa del ghiaccio e Del Piero già senza tuta pronto a sostituirlo. Passano pochi secondi e dal medico arriva un segnale chiaro a Capello: Ibra ce la fa, rientra. Del Piero si rimette la tuta, lo svedese rientra, ma lillusione dura poco, prima dellintervallo esce definitivamente, Materazzi difficile che sbagli un colpo, se ti centra ti centra.
Eppure in campo si erano anche stretti la mano, il duello fra i due psico della serie A era temutissimo, ci aveva pensato Cordoba a stendere Ibra, Materazzi controllava da lontano, i due in fondo si temevano abbastanza da evitarsi. Poi i gol bianconeri scatenati proprio dalla furia dello svedese, due falli fischiati su di lui, due punizioni, due reti. A quel punto a Materazzi un po i nervi sono saltati.
Adesso si apriranno nuovi dibattiti sul confine fra il gioco maschio e il gioco da banditi, Materazzi è questo, Ibra non gli è da meno, anche in Svezia e allAjax trovava accusatori fra i suoi tifosi. Intanto, limputato nerazzurro si difende: «A me interessa solo il giudizio di Ibra, e in campo ci siamo abbracciati... È stato solo un contrasto, ma cè gente che aspetta questo per darmi addosso». Capello, invece, avendo vinto ha trovato la calma per non infierire: «Le immagini si commentano da sole, io non voglio accusare nessuno, il colpo comunque è stato bruttissimo».
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