Capezzone: non si può sfilare a fianco di chi candida Caruso

«Bertinotti fa il non violento ma continua a civettare con gli estremisti»

da Roma

La Rosa nel pugno non ha aderito alla manifestazione pacifista e non sarà in piazza. Anzi, il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone polemizza con quelli che invece ci andranno. A cominciare dal leader di Rifondazione comunista: «Devo dire che apprezzo molto che Fausto Bertinotti, con dichiarazioni e atti politici, da tempo condanni la violenza come metodo di lotta, e dica che alle manifestazioni si va a volto scoperto e a mani nude. Però vorrei dirgli con franchezza che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca...».
Di che botte o moglie sta parlando?
«Non si può da una parte fare questa scelta non violenta e dall’altra candidare personaggi alla Caruso, e civettare con l’estremismo che non violento non è».
Ma come, se oggi anche Piero Fassino si è complimentato con Francesco Caruso per le cose «nette e coerenti» che ha detto contro la violenza...
«Ah sì? Bene, allora potrebbero candidarlo anche al Nobel per la pace, o al premio Rosa Luxembourg... Il problema però non è il rapporto tra il cittadino Caruso e il cittadino Fassino, né il giuramento da Giovane marmotta che a quanto pare Caruso si è prestato a fare. Il problema è che la nonviolenza e il pacifismo non possono essere solo enunciazioni, scisse dall’obiettivo della promozione di democrazia e libertà in tutto il mondo».
E invece a sinistra lo sono?
«Be’, faccio notare che uno dei promotori della manifestazione di domani, Oliviero Diliberto, è l’unico leader politico di tutto il mondo occidentale, l’unico ripeto, che non solo è andato in visita ufficiale dai rappresentanti di Hezbollah ma che ha anche offerto la propria solidarietà politica a Fidel Castro all’indomani dei processi sommari e delle fucilazioni dei dissidenti a Cuba... Ne vogliamo parlare?».
Parliamone: in fondo lei si è alleato anche con Diliberto, entrando a far parte dell’Unione...
«Io sto con il centrosinistra e spero che il centrosinistra vinca. Ma voglio che posizioni come quelle del Pdci restino assolutamente minoritarie».
Anche il Pdci pensa la stessa cosa di voi: Jacopo Venier dice che la manifestazione di oggi serve anche ad «arginare la Rosa nel pugno», che è troppo amica di Sharon.
«Francamente ho sempre preferito Mara Venier a Jacopo. Per il resto, e venendo alla politica, trovo veramente sconcertante che da parti della sinistra riprendano anche gli attacchi contro Israele. Non sono bastate le bandiere bruciate all’altra manifestazione di Roma? Vogliamo ricominciare? Per me il discorso è chiaro: si può consentire o dissentire con il governo israeliano. Tranne che su un fatto molto semplice».
Quale?
«Che in Medio Oriente quello è l’unico governo democratico e scelto dai cittadini, che possono eleggerlo o buttarlo giù.

Mi piacerebbe che la stessa cosa accadesse in tutti gli altri Paesi della regione: questa è la nostra battaglia, per la pace e la democrazia. E non escludo che, tra una ventina d’anni, ci possano arrivare anche Diliberto, Venier, Caruso e compagnia».

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