Roma

La capitale delle terme ora fa acqua da tutte le parti

A SECCO Chiusa la fonte Anticolana, che riaprirà nei prossimi giorni ma solo per un paio di mesi

Al mattino pochi gruppi di villeggianti che si dirigono stancamente verso le terme, anzi, solo verso la Bonifacio, perché la gloriosa Anticolana è inesorabilmente chiusa e chissà quando (e se) riaprirà. Alla sera una specie di coprifuoco, senza alcuna iniziativa in grado di richiamare altri turisti, soprattutto giovani, che qui ormai sono merce rara. È questa l’immagine, a dir poco spettrale, che in queste settimane sta «regalando» Fiuggi, un tempo capitale del termalismo italiano e ora ridotta a brandelli, con un deficit spaventoso, centinaia di lavoratori diretti lasciati a casa e migliaia dell’indotto che hanno già alzato bandiera bianca, tra alberghi e ristoranti chiusi (inesorabilmente, uno dietro l’altro) con licenze riconsegnate e qualche tentativo di riconversione immobiliare, capace più che altro di destare gli interessi della camorra, come già palesato da un paio di inchieste della magistratura.
Da giovedì scorso gli operatori economici «sopravvissuti» al tornado delle cattive gestioni che ha investito Fiuggi negli ultimi anni, stanno presidiando la sala consiliare del comune ciociaro: un’assemblea permanente per cercare di smuovere le acque, soprattutto nei confronti della Regione Lazio, finora prodiga solo di impegni non rispettati. L’altro giorno, a poche ore dall’insediamento ufficiale, il neo-presidente della provincia di Frosinone Antonello Iannarilli è immediatamente salito a Fiuggi e ha convocato per domani, a Frosinone, un tavolo interistituzionale, cui dovrebbe partecipare anche il presidente della Regione Marrazzo: l’amministrazione provinciale non ha grosse competenze in materia, ma è pronta a supportare qualsiasi azione di risanamento degna di questo nome, come rimarcato anche da Antonio Maulu, assessore comunale a Fiuggi. «La Provincia darà pieno appoggio per il rilancio degli stabilimenti termali. Ci auguriamo che la stessa cosa faccia anche la Regione, allo scopo di salvare l’attuale stagione turistica».
Stagione che però appare fortemente compromessa, anche se il sindaco fiuggino Virginio Bonanni è pronto a lanciare un ultimatum: «La fonte Anticolana dovrà riaprire entro domenica prossima». Il Comune nei giorni scorsi ha stanziato centomila euro,una goccia nel mare dei sedici milioni di euro di deficit della Fiuggiterme, l’azienda che ha in gestione il complesso termale e che è finita in amministrazione straordinaria. Soldi che potrebbero bastare a riaprire l’Anticolana almeno per un paio di mesi,con una ventina di dipendenti che rientrerebbero così in servizio per altrettanto tempo.
«Noi però andiamo avanti - fa sapere Franco Tucciarelli, presidente dell’associazione albergatori, impegnato in prima persona nel presidio della sala consiliare – vogliamo risposte concrete, garanzie precise per il rilancio delle terme».
E non vanno bene le cose neanche all’imbottigliamento della Fiuggi, l’acqua diventata famosa a suo tempo per quella pubblicità dei «dieci anni di meno», oltre che per le note e riconosciute qualità diuretiche. La società Atf rischia il fallimento, con 21 milioni di euro di debiti maturati, e quindi l’imbottigliamento potrebbe fermarsi, trascinando al dissesto finanziario anche il Comune. All’esame del consiglio comunale, che tornerà a riunirsi venerdì, c’è un nuovo piano, ma non tutte le parti sembrano essere d’accordo.


Per il resto, Fiuggi è una landa desolata anche per quanto riguarda le altre attività turistiche, dal campo di golf al centro sportivo per il calcio: quest’anno anche il Frosinone ha preferito rivolgersi altrove per la preparazione precampionato.

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