Dodici mesi di crisi, 213 miliardi di perdite, altri 742 di attivi a rischio, che equivalgono praticamente allintero patrimonio di vigilanza: è la fotografia delle venti principali banche europee a fine giugno 2008. A scattarla è lufficio studi di Mediobanca, che ha messo a fuoco limpatto della bufera subprime, in unindagine che comprende cinque istituti inglesi, tre francesi, due ciascuno per Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera oltre alle italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo.
«Considerando le sole evidenze del conto economico, i risultati negativi derivanti dagli attivi finanziari più direttamente legati al degrado dei mercati sono quantificabili in 156 miliardi», di cui 137 da attività di negoziazione e 19 da ulteriori abbattimenti di valore, legati alla minore solvibilità della clientela e alla perdita di valore di asset, si legge nello studio. Se però si considera anche limpatto patrimoniale, il conto della crisi aumenta di altri 57 miliardi, per un totale di 213. Ma ci sono rischi di ulteriori perdite, a causa delle consistenti esposizioni a prodotti di finanza strutturata, al mercato immobiliare, ai finanziamenti a leva e alle assicurazioni monoline. «La somma delle diverse componenti è pari a 742 miliardi, ovvero al 3,3% del totale degli attivi bancari a fine giugno, e assorbe quasi interamente (93,5%) il patrimonio di vigilanza», rileva lindagine. Le attività peggiori,totalmente illiquide e di difficile valutazione, appartengono alla cosiddetta Classe 3: per 13 delle 20 banche prese in esame, si tratta di 381 miliardi, il 93,3% del patrimonio netto tangibile. In alcuni casi lincidenza sul patrimonio di vigilanza è ampiamente superiore al 100%: 232% per Deutsche Bank , 265% per Credit Suisse e 143% per Ubs. Per quanto riguarda lItalia, Mediobanca è al top in Europa per patrimonializzazione: il Tier 1, infatti, risulta al 10,3% - secondo le indicazioni fornite da Piazzetta Cuccia a settembre - contro una media dell8,9% a giugno per le venti «big» europee.
Sempre a giugno, le sei principali banche italiane presentano indici patrimoniali inferiori alla media europea, con un Tier 1 del 6,2%: in compenso, vantano una migliore dotazione di mezzi propri tangibili, rispetto al totale di bilancio (3,6% contro la media del 2,5%).
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