da Milano
Forse con qualche mal di pancia, ma il patto di sindacato di Capitalia dovrebbe votare oggi il rinnovo della fiducia al presidente Cesare Geronzi e ai consiglieri di amministrazione Roberto Colaninno ed Ernesto Monti in vista dell'assemblea dell'istituto convocata per il 18 e 19 gennaio prossimi.
A dire di no ufficialmente, per il momento, è la sola Fondazione Cassa di Roma, secondo azionista dell'istituto con circa il 5% (ma non tra i soci sindacati) che ha chiesto ai tre amministratori sospesi di presentare «spontanee dimissioni». L'ente guidato da Emmanuele Emanuele si è rivolto anche al patto affinchè, in assenza di addii volontari, si adoperi perché «questo passo venga effettuato».
La riunione dei grandi azionisti di via Minghetti non dovrebbe però portare sorprese e al presidente Vittorio Ripa di Meana dovrebbe essere dato mandato di votare in assemblea a favore della riconferma di Geronzi, Colaninno e Monti. Secondo il Financial Times qualche malessere potrebbe esserci in casa Abn Amro, primo azionista con l'8,6%. Gli olandesi potrebbero astenersi, come hanno suggerito alcuni analisti interpellati dal quotidiano britannico. Altre fonti finanziarie danno invece per scontato il voto a favore. Tra Abn e il numero uno di via Minghetti, che in autunno ha rifiutato una proposta di matrimonio presentata da Amsterdam, da qualche tempo i rapporti non sembrano idilliaci. Ma non pare questo il momento di un blitz e anche il presidente di Abn, Rijkman Groenink, ha sottolineato di non avere intenzione di approfittare della situazione per promuovere i propri piani di sviluppo in Italia. In assemblea poi potrebbe registrarsi il «no» di qualche fondo di investimento.
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