«Qual è luomo che non è smarrito di fronte alla morte? Tutti lo siamo, poco o tanto, così siamo portati a rimuoverla durante la giornata». Larcivescovo Angelo Scola celebra nella basilica di santAmbrogio nel ricordo dei defunti di tutte le guerre, poi al Cimitero maggiore, infine in Duomo. E parla di un tema che tocca ogni persona, anche se poi si fa a gara per pensarci poco. O nulla. E cioè, per dirla con san Francesco, sora nostra morte corporale.
Si commenta il Vangelo di Giovanni, «come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole». Scola cita due pensatori e due diverse, contrapposte idee del mondo: il filosofo Theodor Adorno, convinto che «gli uomini crepano e basta» e il poeta Rainer Maria Rilke, con «la morte che fiorì dalla vita in cui ciascuno penso amò e sofferse». Inutile dire da che parte sta. Il cardinale invita ancora una volta ad andare a trovare i cari defunti: «Visitare i cimiteri, celebrare leucarestia per i defunti, implica recuperare il senso della vita, nelloggi».
Un senso pieno e sereno della vita e della morte aiuta anche ad affrontare momenti difficili come quelli che attraversiamo senza abbandonare per sfiducia i valori portanti: verità, giustizia, libertà e amore. Dice Scola: «Furbizia, compromesso ignobile e, Dio non voglia, persino la violenza. So che è forte la tentazione in un momento di smarrimento, di profonda trasformazione che ha cambiato in ventanni il volto della nostra Milano, della Lombardia e del Paese».
Larcivescovo capisce le ragioni dello sconforto: «Il travaglio che stiamo attraversando, la grave crisi che morde la pelle di molti di noi, con la perdita di posti di lavoro, lincertezza per il futuro, la difficoltà di integrazione per chi viene da lontano possono deprimerci, angosciarci, indurci a cercare vie più brevi che abbandonano i pilastri della vita sociale: virtù, giustizia, libertà e amore». Una tentazione a cui non cedere: «Va respinta, nel quotidiano di ciascuno di noi, a cominciare dallo stile di vita personale e associato».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.