da Milano
Laccordo tra Intesa SanPaolo e CariFirenze non è più scontato come nei giorni scorsi, quando lo davano per certo anche i mercati.
A Firenze, infatti, lEnte Crf, che detiene il 41,2% delle azioni (quota che sale al 49% con il patto sottoscritto con le Fondazioni delle Casse di Spezia e di Pistoia e Pescia), ha frenato sotto la spinta di istituzioni, sindacati e qualche socio di minoranza. Il presidente dellEnte, Edoardo Speranza, per confermare che niente è ancora deciso, anche mercoledì scorso ha ribadito che «molti istituti di credito, italiani e stranieri», sono interessati ad accordi con la Cassa. Quasi un modo per avvertire i vertici di Intesa Sanpaolo, pronti ad ampliare la propria presenza nel centro Italia, che lipotesi di una valutazione per CariFirenze di 5,13 miliardi di euro (6,2 euro ad azione), circolata nelle settimane scorse, potrebbe non essere sufficiente. I tempi per una definizione dellaffare, prima della presentazione del piano industriale della superbanca (in programma il prossimo 14 aprile), sono piuttosto stretti.
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