Roberto Cassinelli, deputato del Pdl interviene sulle polemiche che riguardano il Carlo Felice e definisce «improvvido ed affrettato» il giudizio sul ministro Bondi espresso da maestro Zubin Mehta. «Un maestro come lui dovrebbe conoscere la storia del teatro che invece è ben nota a tutti i genovesi: le responsabilità sono altrove. Ad esempio, dalle parti di Palazzo Tursi».
«I guai del teatro Carlo Felice sono il frutto di quindici anni di dissesti e di cattiva gestione - spiega il parlamentare -Anche i grandi sbagliano quando si occupano di cose di cui non hanno conoscenza. Il giudizio di Mehta è apparso subito improvvido ed affrettato. Per fortuna i genovesi sanno che le responsabilità vanno ricercate altrove. Insomma, Zubin Mehta ha sbagliato l'obiettivo delle sue critiche. Il ministro Bondi sta invece lavorando per risanare anni di errori nella gestione dei beni culturali di questo Paese». La vicenda della polemica a distanza tra Mehta e Bondi viene colta da Cassinelli come «loccasione per riaccendere i riflettori sulla situazione del Carlo Felice. E se una riflessione sulle responsabilità va fatta, essa deve essere onesta, seria e di qualità». Cassinelli ricorda che quando il ministro dei beni culturali prorogò l'incarico di commissario straordinario della Fondazione che gestisce il teatro a Giuseppe Ferrazza «il Comune di Genova brillò per incapacità propositiva come gestore di un ente che ha bisogno di una governance competente sul piano artistico e in grado di coniugare le esigenze dello spettacolo con i problemi finanziari che ormai da tempo attanagliano il Teatro».
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