Allondata moralizzatrice che increspa il «caso Ruby» non si sono sottratte neppure le signore che, laltra sera, erano ospiti di Gad Lerner, su La7. Ilaria DAmico, Carmen Llera Moravia e Lucrezia Lante della Rovere si sono legittimamente indignate per luso indecente del corpo della donna e per il modello vergognoso di femminilità che esce dalla vicenda. Possiedono, è ovvio, i titoli per farlo. Avessero anche mostrato, in passato, atteggiamenti sessualmente o moralmente riprovevoli, non sono certo biasimabili. Perché non hanno mai ricoperto alte cariche istituzionali. E perché «comunque noi eravamo intellettuali», come ha fatto notare la charmant Carmen Llera Moravia.
La quale, fra tutte le donne presenti in studio, è stata quella che forse più delle stesse ragazze dellOlgettina ha sollecitato limmaginario erotico dei telespettatori. Molti dei quali lhanno in quel momento ricordata per almeno un paio di motivi. Il primo quando, bella e disinvolta venticinquenne, divenne lamante del vecchio e potente Alberto Moravia, che allepoca andava per i 73 anni, quasi quanto Berlusconi - relazione che solo i maliziosi collegano alla sua carriera di scrittrice -, e il secondo quando, anni fa, esplose un pruriginoso «scandalo letterario» in cui cerano di mezzo un «io», una «cosa» e ben due «lui». Ossia il triangolo sessuale al centro del romanzo Diario dellassenza uscito per Bompiani nel 1996. L«io» era la ancora bellissima Carmen Llera Moravia, che firmava il libro; la «cosa» era la sua «cosa»; e i due «lui» erano il «coso» di un «ebreo comunista sposato», «circonciso», nato a Beirut, giornalista televisivo, e di nome Gad; e laltro il «coso» di un «politico», alto, «magrissimo», tormentato, con «gli slip sovietici», di nome «F.». Il secondo si guadagna la dedica - Scrivo per essere amata, a F. - e fu identificato con Piero Fassino. Il primo invece si guadagna lincipit - «Sono già cinque giorni che non sfioro il tuo sesso circonciso. Non so dire se mi manca, credo di no (...) Le mot Gad, deux lettres hébraiques: guimel et dalet...» - e fu smascherato come, appunto, Gad. Lerner. Quando nel 2000 ottenne la direzione del TG1, Dagospia, appena nata, pubblicò un abstract del libro di Carmen Llera in cui si descrivono le doti amatorie e il membro circonciso del protagonista «che sa di mandorle bianche». Il pezzo fece il giro dei salotti letterari, politici e giornalistici... La scrittrice, successivamente, smentì qualsiasi rapporto tra il Gad del libro e il Gad della realtà, spiegando in unintervista a Cesare Lanza (che per caso era in studio proprio insieme a lei laltra sera) che gad nella sua lingua significa «cactus» (in castigliano? in catalano? in basco?...), ma tantè. Tutti si buttarono sul libro, in cui trovarono una coppia che nel peggiore stile radical-chic non fa altro che (non stiamo scherzando) bere champagne rosé, mangiare vegetariano, vedere i film di Tavernier, leggere Kundera - persino ascoltare Mahler mentre ci si masturba nella vasca leggendo il Diario di Anna Frank! (pag. 38)- e soprattutto «scopare, scopare, scopare» (pag. 50): «con nessuna hai scopato come con me. Nessuno amerà il tuo corpo sgraziato come me» (pag. 19), «So che la mia bocca non potrà più divertirsi e giocare con un sesso come faceva con te» (pag. 22), «Mi prendi subito contro il tavolo dellingresso» (pag. 27), «Mi prendi contro il muro e godi» (pag. 30), «Gioco per ore con il tuo sesso circonciso» (e siamo solo a pag. 35...).
Di tutto questo naturalmente Lerner (che per caso era in studio proprio insieme a lei laltra sera) non ha parlato. Acqua passata.
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