Carozzo, ottantatré secondi di bronzo

Carozzo, ottantatré secondi di bronzo

Per ora è l’unica medaglia ligure, un bronzo, alle olimpiadi di Pechino. Ma quella che ha conquistato Stefano Carozzo nel giorno di Ferragosto detiene ben altro record. È stata infatti la medaglia più fulminea della storia olimpica, che ha impegnato lo spadista azzurro nativo di Savona per soli ottantatrè secondi di gara. Possibile? Sì, perché, durante il penultimo duello per la finale per il bronzo, Matteo Tagliariol, infortunatosi quando era in vantaggio, gli ha lasciato spazio - anche se risicatissimo - in pedana. E più di una voce - Rai compresa - ha sussurrato che forse forse la mossa di Tagliariol è stata creata ad arte per donare un momento di gloria vera anche al suo compagno di squadra. Alla fine, infatti, è potuto salire sul podio accanto agli azzurri Diego Confalonieri, Alfredo Rota e, appunto, Tagliariol.
Ma vediamo i fatti. Tagliariol stava combattendo, ultimo dei tre nella spada a squadre, contro il cinese Dong, e stava conducendo alla grande per 33 a 21. Improvvisamente in un affondo si stira il quadricipide della gamba destra. Medico e fisioterapista nulla possono contro un vistoso zoppicare a Tagliarol è costretto a lasciare la scena. Mai stiramento fu più provvidenziale.

Perché, quando mancavano solo un minuto e 23 secondi al termine del combattimento, è stato catapultato in pedana il savonese Carozzo, che era andato a Pechino come riserva azzurra, che ha concluso la gara vittorioso per 45 a 35. E così con la medaglia di bronzo sul petto, invece che in tre, gli spadisti azzurri si sono ritrovati in quattro.

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