«Oggi mio padre avrebbe quasi letà del cinema. Questanno avrebbe compiuto cento anni, e quale miglior occasione di festeggiarlo con una mostra dedicata a lui, qui a Roma, alla Festa del Cinema?» si chiede Isabella Rossellini, attrice tra le due sponde delloceano, figlia di Roberto Rossellini che ieri ha inaugurato la sua mostra dedicata al padre allAuditorium Parco della Musica (fino al 21 ottobre), intitolata «Nel nome del Padre, della figlia e degli spiriti santi».
Un omaggio ad uno tra i più grandi registi del Novecento, un ritratto intimo, familiare che compone la figura umana, prima che artistica, di «papà Roberto». Ma per i Rossellini la vita e il cinema, da più di un secolo, sono legati a doppio filo: «A partire da mio nonno, Angelo Rossellini, che costruì le prime sale cinematografiche di Roma, tra cui il Berberini,- dice Isabella - passando per mio padre e per mia madre, lattrice Ingrid Bergman, e me, la mia famiglia ha sempre amato il cinema e Roma».
La mostra, oltre a disegni, fotografie in cui Roberto Rossellini viene immortalato con la sua famiglia, presenta anche «Mio padre ha 100 anni», il cortometraggio ideato da Isabella diretto dal regista Guy Maddin. Nel film è la stessa Rossellini ad interpretare diversi personaggi, come Charlie Chaplin, Federico Fellini, Alfred Hitchcock ed Ingrid Bergman, gli artisti, le persone, amate da Roberto (gli «spiriti santi» appunto). «Nel mio film interpreto tutti i ruoli - spiega lattrice -. Questa decisione mi è stata suggerita dal regista per mostrare che questi sono i miei ricordi, quel che mi è rimasto in testa dei dibattiti sul cinema che ho sentito crescendo. Papà invece lo rappresento come un pancione enorme.
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