Caruso: "La Via Francigena deve diventare patrimonio Unesco"

La Via Francigena patrimonio Unesco. Come il cammino di Santiago (che attraversa Spagna, Francia e Portogallo). Sono gli itinerari spirituali degli antichi pellegrini, che hanno come tappe città d'arte e monumenti storici. Regione Lombardia ha sottoscritto un patrimonio d'intesa per candidare la Via Francigena - che in Lombardia coinvolge Pavia e Lodi - alla lista dei siti culturali e naturali patrimonio dell'Unesco.

Il protocollo è stato firmato ieri dall'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, nell'ambito del «Festival delle Regioni» in corso a Venezia.

«Il protocollo rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento della Via Francigena come patrimonio dell'umanità e un'occasione per rendere più attrattivo un itinerario millenario dal grande valore storico, culturale, turistico e paesaggistico, su cui Regione Lombardia crede fortemente - ha detto l'assessore Caruso - La Via Francigena attraversa i nostri territori di Pavia e Lodi portando con sé un'eredità unica fatta di spiritualità, identità e dialogo tra culture». Il protocollo d'intesa per la candidatura nella «World Heritage List», l'elenco dei luoghi considerati dall'Unesco patrimoni mondiali dell'umanità, è stato sottoscritto, oltre che dalla Lombardia, anche dal Ministero della Cultura e dalle Regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Il documento, di durata triennale ed elaborato dall'Associazione europee Vie Francigene (Aevf), è un tassello per rafforzare la sinergia con i territori per la promozione della Via Francigena e degli itinerari di interesse collegati.

In Lombardia, la Via Francigena si snoda per oltre 120 chilometri, dalla provincia di Pavia (Palestro, Robbio, Mortara, Tromello, Garlasco, Gropello

Cairoli, Pavia, Belgioioso, Santa Cristina e Bissone, Chignolo Po, Lambrinia) fino a quella di Lodi (Orio Litta e Corte Sant'Andrea), dove si trova l'imbarco dei pellegrini che vogliono proseguire il cammino oltre il Po.