Casa, arriva l’occupazione romena

Sordomuto dalla nascita, anziano, psichicamente incapace nonché interdetto con una sentenza del Tribunale di Roma del 1998, ma ancora in grado di vivere esperienze sessuali. Una condizione di minorità (solo psicologica), quella di un 66enne vittima della vicenda giudiziaria che lo vede protagonista assieme a una banda di romeni senza scrupoli: tre prostitute e un loro connazionale, che da due anni vivono a casa sua senza cacciare un euro. Unico corrispettivo, secondo le carte processuali, qualche prestazione sessuale fornite da una delle ospiti che ora subiranno un processo. Se questo è il segno dei tempi c’è da stare alla larga da certe frequentazioni.
Dopo una denuncia da parte della sorella dell’anziano, due richieste di archiviazione, è giunta la disposizione di nuove indagini e un’imputazione coatta dal gip Renato Laviola, e quindi un rinvio a giudizio per i quattro romeni disposto dal gup Zaira Secchi per l’accusa di circonvenzione di incapace. Nonostante il processo imminente, i romeni continuano però ad occupare l’appartamento di Mario dato che nei loro confronti non è stato emesso alcun provvedimento finalizzato a «liberare» la casa. Le tre ragazze continuano a non pagare l’affitto in barba alla sorella. Quest’ultima è anche tutore legale di Mario. In quella casa, riferiscono i vicini, i quattro ospiti entrano ed escono a loro piacimento, e sono naturalmente in possesso delle chiavi. Per giunta impedirebbero anche l’accesso all’appartamento alla sorella di Mario. La donna, dopo aver vanamente provato a far sloggiare i romeni ha presentato una denuncia. Ma tra lei i suoi desideri di riavere il possesso della casa, e anche di suo fratello, c’è soprattutto il carattere di quell’anziano, «l’eccessiva prodigalità» dello stesso, sottolineata anche dal giudice che ha vergato la sentenza che lo ha interdetto.
Ad allarmare ancor più la sorella dell’invalido sono state le ulteriori e più recenti confidenze del fratello, che le ha detto di aver accompagnato talvolta la ragazze nei luoghi dove si prostituiscono.

Come se non bastasse le ragazze presenti nell’appartamento sarebbero cambiate nel tempo, per questo l’uomo avrebbe chiesto dei soldi alla sorella per poter andare in Romania a ritrovare «quelle di una volta». Come dire: dalla padella nella brace.

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