Khalid Sheikh Mohammed, l'uomo considerato il regista degli attentati dell'11 settembre 2001, «sarà giudicato e con ogni probabilità messo a morte per gli orrendi crimini che ha commesso, di questo potete essere sicuri». Così Robert Gibbs, il portavoce di Barack Obama, ha dichiarato, intervistato alla Cnn, riguardo alla vicenda del processo a Mohammed e altri incriminati per gli attentati alle Torri gemelle.
Un processo che l'Amministrazione aveva deciso di celebrare a New York, una decisione su cui però appare costretta a una marcia indietro di fronte alla netta opposizione del sindaco Bloomberg e dei politici locali, non solo repubblicani. In un'altra intervista, alla Nbc, il consigliere di Obama, David Axelrod, ha ammesso che al momento si stanno valutando alternative ma ancora non si è deciso dove effettivamente il processo sarà celebrato.
Non soltanto: incalzato dal conduttore, Gibbs ha evitato più volte di rispondere alla domanda riguardo al fatto che l'amministrazione possa decidere di fare marcia indietro anche sul tipo di processo, cioè non più federale ma militare, come chiedono a gran voce i repubblicani. «Il procuratore generale ritiene che il posto migliore per celebrare questo processo sia un tribunale americano» si è limitato a rispondere.
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