Lemergenza sismica fa scattare il dubbio: ma la mia casa sarà a norma? La domanda non ha un risposta facile. Non esiste una classificazione degli edifici, insomma non esiste una carta didentità che racconti la vita dello stabile ma soprattutto la sua nascita. Lufficio tecnico comunale può dare delle indicazioni sulle case di costruzione recente, dopo gli anni Ottanta, quando le normative antismiche erano ormai obbligatorie per tutti. La nebbia però, anche nei comuni, cala per gli edifici costruiti prima dei terremoti del Friuli e dellIrpinia. Allora nessun ufficio tecnico può essere utile. E le case quasi sicuramente hanno bisogno di una revisione statica.
A occhio nudo bisogna diffidare dai pilastri a vista di una casa sprovvista di pianoterra. E degli strumenti utili per case a rischio sismico possono essere cuscinetti da piazzare sotto il terreno della casa per attutire gli eventuali scossoni. Ma questi, ovviamente, sono esempi che vanno verificati sul campo. Con laiuto di un esperto. Diffidate (con tutto il rispetto per la categoria) dei geometri che si improvvisano esperti di staticità. Non hanno le competenze necessarie in questo settore. Meglio un ingegnere a cui vanno chieste le credenziali e i lavori effettuati. Insomma, va capito se si è tenuto aggiornato con i tempi e con le normative antisismiche. Già perché ce ne sono tante. Una ventina, la prima promulgata nel 1910 dopo il terremoto in Sicilia, lultima poco dopo il duemila. Insomma, è un ginepraio di regole e bisogna sapere dove mettere le mani. Un privato, purtroppo, non può sapere se la sua casa è stata costruita seguendo le norme antisismiche. Non esiste un documento che lo possa certificare. Ma una cosa è certa. Se la casa è dei primi del 900 non è stata seguita alcuna regola sismica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.