«La crisi ha colpito pesantemente tutto il mondo dellauto. La capacità di spesa si è contratta: lautomobilista fa meno chilometri e ritarda lacquisto di un nuovo veicolo», afferma Loris Casadei, presidente da pochi mesi dellUnione nazionale importatori auto estere (Unrae), associazione fondata nel 1950. Casadei, forlivese, 59 anni, dal 1997 direttore generale di Porsche Italia, da un quarto di secolo opera nel mondo dellauto.
«Non vi è dubbio - precisa - che anche nel 2010 gli incentivi dovranno sostenere un mercato che, nel 2009, secondo le nostre stime, rischiava di scendere a 1,7 milioni di vetture di nuova immatricolazione. Invece, grazie ai bonus, si dovrebbe chiudere a quota 2 milioni. Il solo mondo delle vendite e dellassistenza per le auto straniere, conta in Italia su 10mila addetti. È un comparto in grande difficoltà che deve poter essere sostenuto».
«Da circa due anni - aggiunge Casadei, riferendosi al costante sviluppo del mercato - i dati sono evidenti: si è vicini alla saturazione. Le vendite sono prevalentemente di sostituzione». E poi cè il nodo della fiscalità, che per gli italiani è ben più elevata rispetto agli altri Paesi europei. A incidere, in proposito, è anche la tassa di proprietà di cui, da tempo, si chiede labrogazione.
«LItalia - commenta Casadei - è il Paese in cui il mondo dellautomobile è in assoluto il più tassato: sia per il costo dei carburanti, sia per le possibilità di detrazione dei costi. Da noi, infatti, la quota ammortizzabile per unimpresa è del 40%, mentre in ambito Ue è pari al 100%. Tale peso fiscale incide in maniera sensibile sul mercato dellauto aziendale, comprimendo le potenzialità del settore che nel nostro Paese vale circa il 30% contro il 45% medio degli altri Paesi. Il fatto che la stessa «Tremonti ter» non abbia recepito che i mezzi commerciali siano strumenti di lavoro, evidenzia come nel nostro Paese il mondo dellauto sia sempre considerato solo come unottima fonte per il prelievo e non come un soggetto su cui investire. La tassa di proprietà è illogica e si dovrebbe basare sulluso della vettura. Cè un calcolo che dice che aumentando di 7 centesimi al litro il costo del carburante si compenserebbe lentrata di tutte le tasse di proprietà attualmente pagate».
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