Da una parte, chiede «il voto agli elettori del Pdl» e lancia la candidatura di Enrico Marcora in Provincia, contro Guido Podestà. Dallaltra il leader dellUdc Pierferdinando Casini difende la poltrona degli assessori centristi nelle giunte di Regione e Provincia, «con Formigoni e la Moratti abbiamo fatto un patto con gli elettori, non cè motivo di romperli», del resto ammette che «stanno lavorando bene, auguro loro di continuare a lavorare così». É il coordinatore cittadino del Pdl Luigi Casero a fare la sintesi: «Latteggiamento di Casini è ambiguo e contraddittorio. O dice che lamministrazione a Milano non funziona e se ne chiama fuori, togliendo i suoi uomini dalle squadre, in modo coerente, o la scelta di andare soli in Provincia ma di stare nelle giunte del Pdl sembra unopposizione solo legata alle poltrone».
Il sindaco Letizia Moratti aveva riferito dellaccordo preso col premier Berlusconi di non cambiare le squadre nè congelare le nomine nelle aziende partecipate («il patto elettorale con lUdc a Milano sarà rispettato»). Ma Podestà, coordinatore del Pdl e candidato a Palazzo Isimbardi, ieri ha ribadito: «quando Berlusconi ne avrà la possibilità, credo sia naturale che ci si confronti sullesame di unalleanza che non è più tale. Non è questione di nomine, ma di rapporto politico».
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