Gianandrea Zagato
Il caso-Corso continua a tenere banco in Provincia. Il dossier firmato da Francesco Italiano, direttore centrale della Protezione civile, che mette sotto accusa lassessore Francesca Corso si arricchisce. Situazione davvero sgradevole per Filippo Penati costretto persino a ricordare la tempistica degli aiuti, dal giorno della tragedia al 13 gennaio «quando parte un primo cargo con rifornimento dacqua, cinque potabilizzatori e tecnici per portare soccorso in Sri Lanka». E mentre fa sapere che «tutto ciò» è avvenuto «grazie alla collaborazione tra il presidente e lassessore Corso e i rispettivi staff», dà anche un «suo giudizio» su quel dirigente: «Non risulta essere un modello da prendere a esempio di direttore della Protezione civile».
Affermazione suffragata da una nota che dimostra come quel dirigente sia «tornato dalle ferie il 4 gennaio, dieci giorni dopo il maremoto, non rinunciando nemmeno al lunedì 3 gennaio di ferie» che, chiosa Penati, «gli ha assicurato un rientro comodo dal lungo ponte natalizio». Contestazione «incomprensibilmente» fatta con «cinque mesi di ritardo» osserva Forza Italia: «Perché questi rilievi Penati non li ha fatti subito? Su quella poltrona, Italiano, ce lha messo lui: è stato nominato il primo dicembre 2004 direttamente dal Presidente. Che, solo ora, non lo ritiene più presentabile come modello. Scatta cioè la ritorsione dopo limbarazzante relazione sullattività della Corso».
Relazione che, giorno dopo giorno, si trasforma in un dossier: ad esempio, sui costi della spedizione del 13 gennaio citata da Penati. Dato economico fornito dal notiziario della Protezione civile: «Spedizione di 5 unità mobili di potabilizzazione e 53.312 sacchetti di acqua potabile da un litro della Cap Gestione per un valore pari a 43mila euro. Al seguito sono partiti sia un tecnico della Cap che il responsabile dello staff dellassessore Corso, Massimo Stroppa. Per effettuare questa spedizione è stato affittato un cargo della ditta Das al costo di 165mila euro». Nessun errore: per trasportare 43mila euro di materiale e due tecnici la Provincia ha speso 165mila euro. «Anche di questo chiediamo ragione» commenta Forza Italia: «E bisogna far piazza pulita sia sui fondi raccolti che sugli aiuti ancora giacenti».
Massima trasparenza su una vicenda che, spera lazzurro Bruno Dapei, «non sia la punta di un iceberg».
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