Catanzaro - E' stata trovata una
bara con i resti di una persona sconosciuta nel corso degli
scavi che si stanno effettuando nel cimitero di Conflenti per
accertare se vi sia sepolto il giornalista Mauro De Mauro.
La bara si trovava a circa due metri di profondità, nello
spiazzo in cui un pentito della 'ndrangheta, Massimo De Stefano,
ha riferito che potrebbero essere sepolti i resti del
giornalista de l'Ora di Palermo. Della sepoltura
dello sconosciuto, così come delle due persone di cui in
precedenza erano stati trovati i teschi, non c'é traccia nei
registri del cimitero.
S'infittisce il mistero, dunque, su quanto è accaduto nel
cimitero di Conflenti, dove le persone sepolte, a giudicare dai
ritrovamenti di ossa che sono avvenuti da quando stamattina sono
iniziati gli scavi, sarebbero di più rispetto a quanto risulta
ufficialmente.
I risultati delle ricerche, secondo gli investigatori, pur
non rappresentando ancora una conferma diretta, rafforzano
l'ipotesi che nel cimitero possa essere sepolto De Mauro, anche
se una conferma in tal senso potrà venire soltanto dall'esito
del Dna su tutti i resti che sono stati trovati.
"De Mauro? Ipotesi credibile ma niente certezze" "L'ipotesi che
Mauro De Mauro sia sepolto a Conflenti è credibile perché
fondata su ipotesi investigative attendibili. Certezze,
comunque, al momento non possiamo averne". Lo ha detto il
dirigente della Squadra mobile di Catanzaro, Francesco Rattà,
parlando con i giornalisti nel cimitero dove sono
in corso gli scavi. "Si sta verificando
concretamente la possibilità - ha aggiunto Rattà - che il
cadavere sepolto qui a Conflenti non sia quello di Salvatore
Belvedere, sulla base dell'identificazione fatta nel momento
della sepoltura, nel 1971, bensì di un'altra persona sulla cui
identità, però, al momento non abbiamo alcuna conferma. Siamo
ancora sul piano delle ipotesi investigative. Una volta
acquisiti i resti dobbiamo stabilire in primo luogo se sono di
Belvedere e nel caso in cui il Dna accerterà che non lo sono,
andremo avanti nelle indagini, procedendo un passo per volta,
per accertare di chi sono. Comunque, prendiamo in seria
considerazione la testimonianza di Salvatore Mirante, il
poliziotto in pensione che ha raccolto la confidenza secondo cui
a Conflenti potrebbe essere sepolto Mauro De Mauro. Mirante, che
é stato in servizio nella Squadra mobile di Catanzaro e che
conosco bene, è una persona che ha sempre fatto seriamente il
suo lavoro. Quando nei primi anni '90 presento' la sua
informativa, la polizia giudiziaria non aveva ancora a
disposizione i mezzi tecnici moderni per svolgere le sue
attività d'indagine, e mi riferisco soprattutto all'esame del
Dna. Oggi che possiamo avvalerci di questi strumenti abbiamo la
possibilità di svolgere degli accertamenti, in questo senso,
più approfonditi ed attendibili. E possiamo valutare con
maggiore sicurezza se risponde al vero l'informazione secondo
cui De Mauro si trova nel cimitero di Conflenti e sia stato
sepolto nel 1971 al posto di Salvatore Belvedere, che in realtà
all'epoca non era deceduto ma aveva interesse a spacciarsi per
morto".
Un cimitero della 'ndrangheta Il cimitero di
Conflenti potrebbe essere stato utilizzato in passato dalla
'ndrangheta per seppellire i cadaveri di persone fatte sparire e
poi uccise. E' l'ipotesi che viene fatta dagli investigatori.
L'ipotesi deriva dalla scoperta che a Conflenti sono state
sepolte, in passato, persone che non risultano nei registri del
cimitero. Nel punto in cui gli scavi hanno portato alla luce le
ossa che apparterebbero, secondo l'identificazione fatta
all'epoca, a Salvatore Belvedere, il pregiudicato di Lamezia
Terme il cui cadavere fu trovato carbonizzato nel 1971, nelle
campagne di Conflenti, sono stati trovati due teschi che non
risulta siano di persone la cui sepoltura sia stata regolarmente
registrata ed una bara con i resti di un'altra persona non
identificata. Da qui l'ipotesi che nel cimitero del centro del
lametino possano essere state sepolte clandestinamente persone
rapite e poi uccise.
Famiglia cauta "Non possiamo nascondere la
nostra incredulità ma siamo fermamente convinti che non bisogna
lasciare alcuna zona d'ombra". L'avvocato Francesco
Crescimanno, legale della famiglia di Mauro De Mauro, mantiene
una linea di cautela rispetto agli esiti delle esumazioni nel
cimitero.
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