Caso Mills, i giudici: "Atti inviati alla Consulta" La difesa: "Non vogliono applicare la legge"

Per il giudice Gandus il lodo Alfano contrasta con la Costituzione. Stralciata la posizione di Berlusconi, atti inviati alla Corte costituzionale, ma il procedimento prosegue per l'avvocato inglese David Mills. L'avvocato Ghedini: "Tutto previsto, non consentono al premier di occuparsi del Paese"

Caso Mills, i giudici: "Atti inviati alla Consulta" 
La difesa: "Non vogliono applicare la legge"

Milano - I giudici della decima sezione del tribunale di Milano hanno tramesso gli atti alla consulta perché valuti la legittimita costituzionale del Lodo Alfano. il processo è stato sospeso per il solo Silvio Berlusconi. I giudici hanno disposto lo stralcio della posizione del premier da quella dell’avvocato inglese David Mills per il quale, pertanto, il processo non sarà sospeso. La Corte, presieduta da Nicoletta Gandus, ha ritenuto che il lodo Alfano contrasti, in particolare, con l’articolo 138 della Costituzione: quello che prevede un particolare iter per l’approvazione di norme costituzionali. Per i giudici milanesi gli argomenti trattati dal lodo sulle quattro alte cariche dello Stato sono "evidentemente materia costituzionale".

Contrasti I giudici chiedono alla Corte costituzionale di verificare il contrasto del lodo Alfano con sei articoli della Costituzione. Secondo i giudici il lodo viola l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, il principio della ragionevole durata del processo e inoltre non basta una legge ordinaria. Ci sarebbe stato bisogno di una legge di revisione costituzionale. "La rilevanza della questione sollevata è di assoluta evidenza". Già con queste parole nella prima riga si capisce che i giudici della decima sezione penale hanno deciso che bisogna investire della questione la Consulta. La questione posta dal pm viene definita "non manifestamente infondata". Sempre secondo i giudici c’è violazione del diritto di difesa e del principio della ragionevole durata del processo.

Come il lodo Schifani "Il lodo Alfano non sana le lacune indicate dalla Corte costituzionale nel gennaio del 2004 in relazione al lodo Schifani". Lo scrivono i giudici parlando di "diritto singolare e irragionevole" nel decidere di mandare alla Corte Costituzionale gli atti del processo in cui Berlusconi e Mills sono accusati di corruzione in atti giudiziari. I giudici rilevano anche che "non ci possono essere guarentigie maggiori per i reati extrafunzionali rispetto ai reati commessi nell’esercizio delle funzioni", affermano che "la sospensione dei processi per un tempo così lungo provoca un enorme spreco di attività processuale" e infine osservano che il lodo Alfano nulla dice in relazione alla utilizzabilità delle prove già assunte.

Ghedini Uno dei legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha criticato aspramente la decisione dei giudici di trasmettere gli atti alla Consulta perché valuti la legittimità costituzionale del lodo Alfano. "È andata esattamente come previsto - ha commentato Ghedini - Milano non applica le norme approvate dal parlamento che consente al presidente del Consiglio di curare gli interessi del Paese. Loro lo vogliono al processo e non interessano loro né i rifiuti di Napoli né Alitalia". Per Ghedini, la decisione dei giudici crea un "problema processuale straordinario e irrisolvibile". Nella prossima udienza, infatti, prevista il 10 ottobre, dovrà essere sentita una consulente della difesa Berlusconi. "Mi chiedo come potranno sentire un nostro consulente senza di noi". L’avvocato del premier si dice sicuro: "Mills sarà assolto, perché è estraneo ai fatti come lo è Berlusconi. Questi giudici diventeranno incompatibili e Berlusconi processato da un altro collegio sarà sicuramente assolto, perché è innocente".

Il caso L’accusa nei confronti di Mills è quella di aver ricevuto 600mila dollari da Berlusconi per rilasciare testimonianze reticenti in due vecchi processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella guardia di finanza. Accusa sempre respinta dal premier. I fatti risalgono al 1998.

Il pm De Pasquale sostiene che la prescrizione scatterebbe nel febbraio del 2010, da quando Mills utilizzò il denaro. Se invece si facesse riferimento al momento in cui lo avrebbe ricevuto la prescrizione sarebbe già scattata nello stesso mese di quest’anno.

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