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Caso Ruby, il Cavaliere davanti ai pm di Milano Ma i suoi legali frenano: "Non ha ancora deciso"

Recapitato al premier l'invito a comparire nel prossimo fine settimana. Longo: "Non abbiamo ancora deciso". I pm non trovano immagini nel pc di Ruby. L'ex fidanzato di Nadia Macrì rivela: "Mi confessò di voler rovinare Silvio". IL CASO: La Boccassini? Un pm fuori controllo

Caso Ruby, il Cavaliere davanti ai pm di Milano 
Ma i suoi legali frenano: "Non ha ancora deciso"

Roma - Non c'è la conferma da parte dell’avvocato Piero Longo, uno dei legali del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E' ancora al vaglio l’ipotesi che il premier possa o meno presentarsi davanti ai pm di Milano, che lo hanno convocato per il prossimo fine settimana. Un invito a comparire in cui si ipotizzano i reati di concussione e favoreggiamento alla prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby.

La decisione della difesa Interpellato sull'eventualità di comparire davanti ai pm, l’avvocato Longo non conferma nulla. Berlusconi, dal canto suo, negli ultimi tre giorni ha espresso nelle conversazioni private molte perplessità rispetto alla possibilità di presentarsi davanti ai magistrati, non risparmiando dure critiche alla Procura di Milano. E se ufficialmente - come rileva Longo - la difesa non avrebbe ancora deciso la strategia da adottare sul punto, è altrettanto vero che difficilmente Berlusconi e i suoi legali cambieranno idea. L’orientamento, dunque, sembra essere quello che il Cavaliere non si presenti davanti ai magistrati la prossima settimana.

Il legittimo impedimento Non è escluso, questa una delle ipotesi al vaglio della difesa, che venga eccepito un legittimo impedimento per il 21, il 22 e il 23 gennaio, le date indicate nella convocazione dei magistrati. In questo modo, pare di capire, si guadagnerebbe il tempo necessario per mettere a punto la strategia processuale: il fascicolo, è la tesi dei legali del Presidente del Consiglio, in primo luogo avrebbe dovuto essere trasmesso subito, o comunque entro 15 giorni dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati al Tribunale dei Ministri, senza nemmeno effettuare alcuna attività di indagine come invece è stato fatto con le perquisizioni dell’altro ieri. I legali del premier, dunque, continuano a ritenere che la competenza per i fatti oggetto delle contestazioni non sia della procura di Milano.

Fede: "Solo serate simpatiche" "Si stanno scrivendo delle enormità che non corrispondono assolutamente al vero, io conosco la verità e appena sarò chiamato la racconterò ai magistrati", ha detto il direttore del Tg4 Emilio Fede ammettendo di aver "partecipato a diverse cene a casa del presidente, in genere non cominciano prima delle 22.30, anche per ovvi impegni di lavoro". "E' vero ci sono state occasioni in cui c’erano più invitate donne che uomini, ma non vedo cosa ci sia di strano, anche io se voglio passare una serata piacevole, preferisco circondarmi da persone simpatiche, divertenti". Fede ritiene "indegno il massacro che si sta facendo di quelle ragazze inseguite dove abitano, costrette a nascondersi come se fossero delle ladre, mentre sono solo delle giovani donne che cercano di fare il loro lavoro nel mondo dello spettacolo".

Le smentite delle ragazze Dopo l’intervista di Ruby, che ha negato di aver avuto rapporti sessuali con il premier, altre ragazze coinvolte nella vicenda sono intervenute, tramite stampa, per smentire risvolti piccanti degli incontri nella residenza privata di Berlusconi. Si parlava solo di Russia e di filosofia secondo Raissa Skorkina, una show girl italo russa intervistata dalla Repubblica. "Sono amica di Silvio da dieci anni, o nove, o otto non mi ricordo bene. Ci siamo conosciuti ad una cena. A quell’uomo voglio un bene dell’anima...", ha raccontato la donna che secondo gli inquirenti è una tra quelle pagate per partecipare ai festini di Arcore. Un’amicizia che sarebbe nata in occasione di una cena. "Io sono esperta e appassionata di politica oltre che di filosofia. Abbiamo parlato della situazione in Russia e in Italia. Mi ha preso in simpatia e io pure. Lo adoro. Non ha bisogno di pagare nessuna donna. E' ricco, affascinante, potente. Figuriamoci se si deve mettere a pagare delle prostitute". Dalle colonne della Stampa, ha detto la sua Barbara Guerra, un’altra delle show girl coinvolte. "Non smetterò mai di ripetere che sono contenta di averlo conosciuto, l’ho sempre detto e lo ribadisco. Berlusconi è un amico, anzi di più: un secondo padre. Ci sentiamo spesso al telefono, anche la settimana scorsa: Parla anche con mio papà, l’ultima volta gliel’ho passato per gli auguri di Natale". E comunque, ha ribadito la ragazza a proposito delle cene a casa del premier, "si è sempre trattato di cene tranquille, situazioni normali fra persone adulte.

Anche mio padre sapeva che partecipavo".

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