Anche il mondo politico ligure reagisce alla dimissioni di Claudio Scajola che ieri mattina ha rassegnato le dimissioni da Ministro delle Attività Produttive. Il presidente della Regione Claudio Burlando ha parlato di «gesto di responsabilità praticamente obbligato», commentando: «Il problema del riproporsi all’opinione pubblica di vicende che minano così fortemente la credibilità di chi ha responsabilità pubbliche anche molto alte, è alla base della disaffezione per la politica e del sempre maggiore distacco dei cittadini al voto». Sulla stessa linea il sindaco di Genova Marta Vincenzi rammaricata per quanto accaduto ma altrettanto dura: «Io che sono un’oppositrice politica dell’idea di sviluppo ma anche di Paese che spesso Scajola ha espresso - ha detto Vincenzi - auspico un Paese nel quale destra e sinistra si contrappongano sui contenuti e non debbano ogni volta fare i conti con una classe politica che cade su questioni che non c’entrano con scelte di sviluppo».
Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà Michele Scandroglio ha espresso «piena solidarietà al Ministro che ha dimostrato con questo gesto coraggioso la sua coerenza verso l’agire politico».
Solidarietà e vicinanza all’esponente del Pdl è arrivata anche dai consiglieri regionali del partito: «Siamo uniti al suo fianco in un momento di grande sofferenza. Riconfermiamo tutta la nostra solidarietà, il nostro sostegno e la nostra vicinanza». E, a proposito di consiglieri regionali anche il nipote del ministro uscente, Marco Scajola, ha commentato la vicenda che coinvolge lo zio: «Sono molto addolorato perché sono convinto che mio zio abbia subito una grave ingiustizia. Presto uscirà la verità. Non voglio dire altro se non che Claudio Scajola è una persona seria, per bene e con un grande cuore». Messaggi di stima anche dal partito nell’imperiese e dal coordinatore vicario della Provincia di Genova Gian Nicola Amoretti. Ad esultare, invece, per le dimissioni di Scajola è il coordinamento ligure di Forza Nuova che in una nota «esprime soddisfazione per le dimissioni che risulteranno come un duro colpo alla casta politica ed economica».
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