"Caso vergognoso in Sicilia: tradito il mandato popolare"

Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: "L’accordo Pd-finiani è un autentico ribaltone. Cosa c’è sotto? Forse le vicende giudiziarie che hanno lambito Lombardo"

"Caso vergognoso in Sicilia: tradito il mandato popolare"

Roma Segue le vicende della sua Sicilia da New York, dove partecipa alla celebrazione della Biodiversità alle Nazioni Unite. «Un’operazione vergognosa»: così il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo definisce la nascita a Palermo della quarta giunta Lombardo.
Ministro, si aspettava che il governatore siciliano combinasse un’alleanza così inedita?
«Oggi abbiamo la conferma che non si tratta di un governo tecnico ma politico a tutti gli effetti, a guida Pd con i finiani. È un ribaltone, un tradimento del voto popolare. Personalmente sono profondamente delusa. Non so cosa ci sia dietro. Questa è la grande domanda di fondo».
Che idea si è fatta?
«Non si spiega come un presidente eletto da un’ampia maggioranza decida a tavolino di fare un governo contro la sua maggioranza che non ha nulla del laboratorio politico o del progetto. C’è chi dice che tutto potrebbe essere legato a vicende giudiziarie che hanno lambito il presidente».
L’inchiesta aperta dalla procura di Catania per concorso esterno con la mafia?
«Dopo mesi di indiscrezioni, l’inchiesta viene congelata dalla procura di Catania e poi nasce questo governo a guida Pd. Con le prudenze del caso, e con il rispetto dovuto alla magistratura, trattandosi di un’inchiesta giudiziaria in corso... gli interrogativi sono tanti. Noi abbiamo tentato in ogni modo di sostenere questo governatore. Forse, col senno del poi, sarebbe stato meglio investire su un uomo di Forza Italia alla guida di una regione determinante».
Crede che questa giunta sarà l’ultima?
«Sul piano istituzionale continuerò a collaborare, e ci mancherebbe, anche se questo sarà il quarto assessore all’ambiente con cui ci confronteremo. Ma sono persuasa che difficilmente la macchina siciliana potrà in queste condizioni, forse bisognerebbe restituire la parola ai siciliani».
Al di là dell’uscita «a sorpresa» del suo amico Miccichè, crede che di un partito del sud ci sia bisogno?
«Miccichè coltiva questo progetto da molto tempo. Effettivamente c’è tanta parte della società siciliana che riconosce questa esigenza, dentro il Pdl e anche oltre il Pdl.
È quindi il momento per crearlo?
«Il progetto guarda lontano. Forse i tempi sono maturi per seminare. Chiaramente è un partito che non può nascere in antitesi al Pdl. Dovrà essere un’iniziativa concordata con Berlusconi e a sostegno di questo governo».
Ci sono anche i parlamentari in fuga dall’Udc...
«La forza di un progetto politico sta nell’adesione prima di tutto dei siciliani. Se aderiranno poi pezzi di Udc o di altri partiti - immagino anche dal partito di Lombardo - ne verrà un rafforzamento».
Lei che propose le quote rosa in politica cosa pensa della polemica aperta dalla finiana Angela Napoli su candidature e prostituzione?
«Da quella mia battaglia sono stati fatti passi da gigante. Le donne adesso sono profondamente inserite nella vita politica. Io sono orgogliosa delle mie colleghe. Soprattutto le più giovani sono le più agguerrite. Le più prese di mira hanno tirato fuori grinta e capacità straordinarie».
Più donne in politica ma raramente al vertice. Si potrà partire dalle Regioni?
«Le donne governatrici credo che a breve saranno una realtà, saranno anzi la maggioranza».


A lei piacerebbe fare la governatrice?
«Mi piacerebbe moltissimo ma ho scelto la vita politica nazionale e l’impegno nel governo».
Di cosa parlerà a New York?
«Intervengo alla giornata dedicata alla biodiversità per improntare l’azione dei governi alla salvaguardia di quell’ecosistema che garantisce la sopravvivenza della specie umana».

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