Antonio Cassano va via. Il risultato della scelta tecnica di Del Neri, che lo ha praticamente messo fuori squadra nelle ultime due settimane, è la cessione dell'attaccante barese alla Fiorentina. L'operazione sarà perfezionata domani, nell'ultimo giorno di mercato. Prestito secco, con la possibilità di acquistare il giocatore a giugno: sarà questa la formula che verrà messa nero su bianco tra la società viola e quella blucerchiata. Inutile negare che adesso ci sarà grande curiosità intorno alla squadra, che oggi sarà impegnata contro l'Atalanta. Il pubblico certamente non gradirà, come non ha gradito l'esclusione per scelta tecnica del numero 99. Una storia strana, incredibile, per certi versi, nata probabilmente subito dopo le dichiarazioni dello stesso giocatore nel post Bari. Qualche fischio non gradito e la sfuriata di Cassano contro «chi è abituato a mangiare nutella». Poi il derby perso, la flessione della squadra dopo dieci partite strepitose, uno spogliatoio sfuggito di mano a Del Neri, incapace di risollevare una squadra apatica. Fino all'ultimo guizzo, se così si può chiamare, dell' allenatore che pensa a Cassano come al capro espiatorio di una Sampdoria che non riesce più a macinare gioco e risultati: colpa dell'attaccante che «non dà profondità alla squadra», insomma scelta tecnica bella e buona. Così la Samp scende in campo a Udine, mentre il numero 99 sta bravo e buono, e arriva finalmente, con quel pizzico di fortuna evidentemente sottovalutato, la vittoria in trasferta, contro una squadra, peraltro, candidata alla retrocessione.
Del Neri a questo punto si fa forza del risultato e nonostante l'infiammazione agli adduttori del giocatore, ecco che il tecnico venerdì in conferenza stampa aveva preferito rimarcare: «Sta fuori per scelta tecnica, anche se fosse stato in condizione non lo avrei convocato». Certamente sono state parole che non hanno gettato acqua sul fuoco, ed è rimasto sulla stessa linea anche il presidente Riccardo Garrone, in pieno disaccordo con De Neri: «L'allenatore è lui e le scelte vanno rispettate ma si assume tutte le responsabilità di quello che fa». Poi sull'eventuale cessione era stato chiaro: «Le offerte devono essere ben al di sopra della cifra della clausola rescissoria (intorno ai 20 milioni, ndc) e questa è la volontà anche di Cassano. Non ritengo che sia possibile e poi il mercato scade tra due giorni, non prevedo alcuna proposta». E invece è arrivata la richiesta della Fiorentina che in settimana aveva perso Mutu per la positività all'antidoping. Così è nata l'urgenza di arrivare prima possibile ad un attaccante, che non abbia disputato la Champions in questa stagione. Cassano era il campione giusto, l'unico disponibile sul mercato, dopo il no di Rocchi e della Lazio. E visti gli ottimi rapporti tra il diesse viola Pantaleo Corvino e l'amministratore delegato Beppe Marotta è stato trovato l'accordo per la cessione in prestito con la possibilità dell'acquisto a giugno da parte del club di Della Valle per i 20 milioni già inseriti nella clausola del contratto. Senza dimenticare che la Sampdoria sta pagando ancora alcune tranche per l'acquisto di Giampaolo Pazzini, prelevato proprio dalla Fiorentina per nove milioni di euro. L'accordo ufficiale arriverà domani, salvo clamorosi colpi di scena: o il no del giocatore o la rivolata del pubblico che fino alla fine della stagione si dovrà accontentare di Pozzi e Pazzini. Difficili entrambi i colpi di scena, anche se oggi la gara con l'Atalanta assume un valore particolare per la possibile reazione della gradinata. Nel frattempo si apre un nuovo interrogativo: arriverà qualcuno al posto dell'attaccante? Impossibile riuscire a sostituire il fantasista con un altro giocatore di livello, soprattutto perché mancano poche ore alla fine del mercato e il rischio è quello di terminare la stagione con il solo Marilungo (Pozzi, tra l'altro è diffidato) in panchina. Poi, la cessione di Cassano cambia anche i possibili scenari, visto che difficilmente a giugno la società deciderà di mettere sul mercato anche Pazzini.
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