Cassini porta Zelig all’Idroscalo

Cassini porta Zelig all’Idroscalo

Viviana Persiani

Un’estate all’insegna della comicità intelligente. Almeno all’Idropark-Le tribune, dove si esibisce Flavio Oreglio, l’autore diventato famoso grazie ai suoi Versi catartici. Oreglio è una persona che racconta storie e sensazioni utilizzando l’arte e il linguaggio della parola e della musica. I suoi spettacoli si ritrovano nella definizione di «teatro canzone» ovvero del «cabaret concerto»: lo spettacolo dal vivo rappresenta il punto di partenza più vicino allo spirito dell’artista, che ama raccontare divertendo e facendo riflettere. La risata è per Oreglio strumento narrativo importante e fondamentale per tenere viva la tensione nei confronti di un ascolto vigile. L’alternanza del gioco e della narrazione, della battuta e del pensiero profondo, ci permettono di volare tenendo i piedi per terra.
Il live costituisce l’ossatura portante di tutto il progetto. E grazie al supporto dei Two Guitar Player (Marino Bonino al contrabbasso, Lorenzo Arco alle chitarre acustiche, elettriche e ukulele, Andrea Vandoni al violino e Stefano Covri alla chitarra acustica e Oreglio stesso al pianoforte) ecco che il cabaret si fa country, blues, jazz, ragtime e canzone.
Il cabaret prosegue, all’Idropark-La villetta, venerdì con la performance di Dario Cassini, l’attore protagonista di numerose fiction che, a un certo punto della carriera ha deciso, con successo di dedicarsi al teatro comico. La consacrazione, come tanti, è con Zelig e Zelig Off. Lavora come solista, con diversi spettacoli dedicati soprattutto alle donne e alle loro agghiaccianti manie che fanno impazzire gli uomini. A proposito del suo recente spettacolo Bastardo dentro ha scritto: «L’ho ideato a condizione di parlare di tutto. Non solo di donne perché dopo un po’ allappano. Di qualsiasi cosa (e dico qualsiasi). Mi assumo la responsabilità di ciò che tratterò, ovvero: i più biechi argomenti di attualità (Costantino è il minimo), politica e non politici, rime da sagra, sentimenti, battute alla Cassini, ma anche no, un altro sul palco e musica. E se dopo questo popò di roba qualcuno oserà lamentarsi solo perché mi levo lo sfizio di cantare, giuro che si merita di naufragare su un’isola deserta».
Il gruppo En Dos propone un repertorio di tanghi che va dalle origini ai nostri giorni. Nati come generi popolari, i primi tanghi erano suonati e danzati e solo in un secondo tempo, soprattutto grazie alla voce di Carlos Gardel, nacque il tango canción. En Dos, nello spettacolo Sentimentango, in scena domani al Teatro di Verdura, esegue alcuni di questi tanghi argentini, come Ei Choclo, oltre a lavori di compositori che si ispirarono al genere cantato: musiche degli anni Venti e Trenta, di autori quali Julio De Caro, Homero «Ei barbeta» Manzi e dello stesso Gardel, Tierra Querida, Rosa de Otono, Mi Buenos Aires querido, Volver, Ei día que me quíeras. Il percorso nel mondo del tango termina con l’esecuzione di alcune delle opere più celebri di Astor Piazzolla e Luis Rizzo.

Nel corso dello spettacolo vengono recitati i brani di poeti e scrittori che si sono ispirati al tango per romanzi, racconti e raccolte poetiche: Jorge Luis Borges, Pedro Orgambide, Alfonsina Storni, Leopoldo Marechal, Julio Cortázar, Luciano Zuccoli.

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