Il Castello si immerge nel "Lago dei cigni"

La direttrice del Tam Ballet: "Siamo soldati della tradizione, ma con interpreti giovani"

Il Castello si immerge nel "Lago dei cigni"
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Il Lago dei cigni su musiche di Chajkovskij arriva al Castello Sforzesco domani, venerdì 27 giugno, con una compagnia tutta nuova, quella del Tam Teatro Arcimboldi che ha debuttato il 14 febbraio scorso proprio con quello che è uno dei più celebri balletti della storia. Allora, in sala, gli spettatori del Tam Ballet hanno assistito alla versione integrale della storia a lieto fine di Odette, trasformata in cigno dal mago Rothbart come vendetta per averlo respinto. Al Castello, anche per i limiti di orario, saranno accorpati con una sola pausa il primo e il secondo atto e quindi il terzo e il quarto. "Ma al balletto non manca niente, perché le danze che abbiamo deciso di togliere solitamente non vengono rappresentate e quindi in molti non le conoscono nemmeno" spiega Caterina Calvino Prina, direttrice dell'Accademia Ucraina di Balletto oltre che direttrice artistica di Tam Ballet.

In scena ci saranno trenta ballerini, tra i quali i due solisti, la giapponese Ruika Yokoyama e Giordano Bozza. In platea ci si può aspettare di assistere, nella cornice del Castello, a una versione quasi filologica del celeberrimo balletto. Come illustra Caterina Calvino Prina: "Noi siamo soldati difensori del repertorio classico. Cerchiamo di tenere in vita i balletti tradizionali nelle loro versioni originali e ci ispiriamo alla versione di Petipa e Ivanov. Da questo punto di vista ciò che è molto importante e innovativo è la compagnia: sono ragazzi giovani appena diplomati, in un contesto in cui vengono chiusi i corpi di danza e molti bravi ballerini sono costretti a lasciare il Paese". E ancora: "Il progetto legato agli Arcimboldi è importante perché un teatro a gestione privata ha avuto il coraggio di creare insieme a me un corpo di ballo. Per il momento ci muoviamo sui titoli più classici, ma nulla vieta di spostarci su qualcosa di diverso".

Per chi non conoscesse o non ricordasse la vicenda messa in musica magistralmente da Chajkovskij, il balletto porta in scena il principe Siegfried, che a ventun anni deve scegliere una sposa tra le giovani donne che si presentano al Castello. Al lago Siegfried conosce Odette, che per un maleficio del mago Rothbart, da lei rifiutato, è stata trasformata in cigno e solo per poche ore mantiene le sembianze di donna. Il principe si innamora e le promette la fedeltà eterna che sola spezzerebbe il maleficio. Ma Rothbart non si arrende e presenta a Siegfried sua figlia Odile, che ha assunto le sembianze di Odette. Il principe si lascia ingannare dalla sensualità di Odile e, credendola Odette, le giura amore eterno. Un giuramento che causa la condanna a morte di Odette. Dopo un combattimento tra Siegfried e Rothbart, il principe, compreso l'inganno, va a scusarsi con Odette. Alla fine, l'amore tra i due è talmente grande da trionfare anche sulla morte.

"Credo sia un balletto di cui la gente non si stanca mai, anche perché la musica è la nostra complice principale. Il passo due del Cigno bianco mi penetra nella carne ogni volta che lo ascolto. Chajkovskij è il nostro migliore amico".

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