Castro riappare ed è subito giallo sulle foto

Stefano Filippi

Stavolta il regalo, invece che riceverlo, l'ha fatto lui: un messaggio alla nazione, due biglietti autografi e soprattutto quattro fotografie per rassicurare i «cari compatrioti e amici di Cuba e del resto del mondo» nel giorno dei suoi 80 anni. «Mi sento molto felice - assicura Fidel Castro a due settimane dall'operazione chirurgica all'intestino -. Prometto che lotterò per la mia salute». Anche se, ammette a denti stretti lo stesso dittatore cubano, «affermare che il periodo di recupero durerà poco e che non esiste più alcun rischio, sarebbe assolutamente non corretto». Insomma, il presidente cubano rompe il silenzio sul suo stato di salute, senza però dissolvere nessun interrogativo. Il segreto di Stato resta.
E circondate da dubbi sono pure le circostanze in cui Castro è tornato a farsi sentire. Abbandonati i comunicati letti in televisione, ieri è stata preferita l'edizione on-line del giornale Juventud Rebelde, organo della gioventù comunista cubana. Che ha dato grande rilievo alle fotografie del «líder maximo», le prime immagini dopo l'operazione. Un primissimo piano di un Fidel sorridente il cui pugno chiuso sorregge il mento barbuto, due scatti mentre telefona e l'ultimo mentre esibisce l'edizione speciale del giornale Granma di sabato 12, interamente dedicato al suo compleanno, sulla cui prima pagina campeggia il titolo «Assolto dalla storia».
Il dittatore cubano è seduto in poltrona di fronte a un letto coperto da un lenzuolo bianco, indossa una tuta griffata Adidas bianca rossa e blu (i colori nazionali); il viso scavato non pare troppo sofferente. Sullo sfondo appaiono delle ante di legno scuro che potrebbero nascondere un armadio. Non sembra una camera d'ospedale. Le foto vengono attribuite agli «Estudios Revolucion», una divisione della segreteria personale di Castro che ne raccoglie immagini e documenti storici. L'Associated Press, che ha distribuito la foto negli Stati Uniti, sottolinea che è impossibile verificare l'autenticità e la data degli scatti. Il sito conservatore americano di gossip politici «DrudgeReport», invece, ipotizza apertamente che la foto possa essere un falso, un abile montaggio realizzato al computer con un'immagine scattata prima del ricovero.
Altre incongruenze negli orari di pubblicazione. Il titolo «Mi sento molto felice» che accompagna le quattro foto «recenti» è comparso su internet già sabato sera alle 20,25 locali. La cosa più sconcertante è tuttavia un'altra: alle 21,28 è stato messo in rete un secondo messaggio scritto di proprio pugno da Castro indirizzato a cinque cubani in carcere negli Stati Uniti dal 1998 perché sospettati di essere delle spie («Rene, Antonio, Gerardo, Fernando, Ramon: vinceremo la mostruosa ingiustizia»), ma data e ora vergate dal dittatore non coincidono. Castro infatti scrive: 13 agosto ore 12,39.
Castro vuole fare sapere che la salute è in fase di ripresa: «Dire che la stabilità oggettiva è migliorata considerevolmente non è inventare una bugia», fa sapere. Ma accanto alle rassicurazioni restano le preoccupazioni: il periodo di recupero sarà lungo e i rischi sono ancora elevati. «Suggerisco di essere ottimisti - aggiunge - e allo stesso tempo sempre pronti ad affrontare qualunque notizia avversa».
Come nei giorni scorsi, niente bollettini medici né pronunciamenti di autorità sanitarie: soltanto l'autocertificazione del vecchio rivoluzionario, che ai «compagni di lotta» tributa «gloria eterna perché resistono e cercano di sconfiggere l'Impero, dimostrando che un altro mondo è possibile».
Il potere resta nelle mani del silenzioso fratello minore Raul, che però è un leader fantasma, assente dalla scena fino alla brevissima apparizione di ieri all'aeroporto dell'Avana dove Raul, accompagnato dal vicepresidente Carlos Lage, ha accolto il presidente venezuelano Hugo Chavez, l'alleato più forte del regime cubano. Sabato Granma aveva scritto che Castro parlava, camminava e persino lavorava un po'. Nel primo messaggio, il dittatore aveva attribuito allo stress eccessivo la colpa dell'emorragia intestinale che lo aveva portato in sala operatoria.

Negli ambienti degli esuli cubani in Florida gira invece la voce che a Fidel sia stato asportato un tratto di intestino crasso probabilmente per un tumore, ipotesi rilanciata anche dal giornale brasiliano Folha de Sao Paulo. La colostomia comporterebbe una parziale invalidità in attesa di un secondo intervento da effettuare non prima di sei mesi.

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