Catania capolinea del Cesena

La capolista neopromossa crolla al Cibali. Un successo tutto argentino per i siciliani: segnano Silvestre (secondo gol in A) e Maxi Lopez che interrompe il digiuno stagionale

Catania capolinea del Cesena

A passo di tango il Catania interrompe bruscamente il sogno del Cesena. Parla argentino la truppa di Giampaolo (sette undicesimi dei titolari etnei, ma anche i due goleador di serata) e i romagnoli tornano bruscamente sulla terra. Troppe forse due partite in 4 giorni per una squadra fisicamente tonica, ma non abituata ad impegni così ravvicinati. E così il Catania, dopo la bella prova di San Siro dove aveva messo il guinzaglio al Milan, fa il bis davanti al suo pubblico e mette nel carniere tre punti che la affiancano ai cesenati e la proiettano nelle zone alte della classifica.

Accelerazioni improvvise, fraseggi precisi, chiusure e pressing sui portatori di palla avversari: la ricetta dei siciliani mette in difficoltà il Cesena che solo raramente arriva dalle parti di Andujar e fa fatica a proporsi in avanti, soprattutto sulle fasce. Se Ficcadenti conferma l’undici che aveva stupito nelle prime tre giornate con Roma, Milan e Lecce, Giampaolo decide di far respirare Izco e gioca la carta a sorpresa, quell’Alejandro «El Papu» Gomez, classe ’88 e già campione del mondo Under 20 con la Seleccion. Le iniziative dell’argentino sono sempre insidiose e nel primo tempo molti palloni gravitano dalle sue parti. Tanto che il giapponese Nagatomo, seguito in tribuna da 30 giornalisti e 5 tv nipponiche, ha il suo daffare anche contro le discese di Potenza.
In una partita vivace e disputata a un buon ritmo, il Cesena pare un po’ sulle gambe così come il tridente offensivo Schelotto-Bogdani-Giaccherini, in serata negativa. I siciliani si impossessano subito del match, regalano pochissimi spazi agli avversari e trovano il meritato gol del vantaggio dopo 23 minuti di assedio alla porta di Antonioli: la punizione di Mascara è pennellata sul palo più lontano dove Silvestre si mette davanti a Von Bergen e beffa di testa il portiere del Cesena. Per il difensore argentino di Mercedes è il secondo gol in A dopo quello segnato alla Juve nella passata stagione ed è un regalo anticipato di compleanno (sabato infatti compirà 26 anni). La porta cesenate è violata dopo 411’ - considerando anche le ultime due gare di B con Modena e Piacenza - e perde quell’invidiabile primato di essere l’unica imbattuta nei 15 più importanti campionati nel mondo.
Il bel gioco mostrato finora dalla squadra di Ficcadenti è solo un ricordo sbiadito di fronte alla verve catanese, che al Massimino aveva già matato il Parma ma senza grandi meriti.

Ieri sera, invece, più legittimo il successo catanese che ritrova anche Maxi Lopez: l’argentino segna il primo gol stagionale sfruttando l’assist quasi involontario di Ledesma e la posizione di Ceccarelli che lo tiene in gioco in mezzo all’area. La parola fine arriva ben prima del 90’, anche perchè il Cesena, che pure aveva iniziato la ripresa con piglio più deciso, non sembra in grado di impensierire Andujar.

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